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L’innovazione come leva di crescita e inclusione

Le sfide da affrontare per superare il digital divide


RIVIVI LA DIRETTA DI GIOVEDÌ 15 SETTEMBRE


SMART ECONOMY, un termine usato per definire un’economia intelligente, composta da una comunità di persone che pensano e lavorano in maniera intelligente, che generano nuove idee per ottenere di più con minor sforzo. Per apportare un significativo cambiamento e migliorare un tessuto economico serve l’impegno e il contributo da parte di tutti i soggetti che in esso operano e vivono (Enti, istituzioni, aziende, cittadini).

L’economia cambia grazie alla scienza e alla tecnologia: il nuovo concetto di smart economy cambia lo scenario in quanto la città diventa il centro degli investimenti e dello sviluppo finanziario; le nuove tecnologie contribuiscono ad orientare il sistema produttivo verso comportamenti migliori, cercando di soddisfare le esigenze dei cittadini, delle imprese e del territorio.

Per una realtà sempre più VIRTUOSA dal punto di vista economico-finanziario, la smart economy DEVE stimolare l’innovazione, saper attrarre talenti, favorire l’interazione col mondo della ricerca scientifica, agire essa stessa in modo innovativo «contaminando» e «contaminandosi» tramite, ad esempio, gli incubatori d’impresa dove creare start-up innovative, sostenere la crescita dell’imprenditorialità favorendo
la nascita di nuove idee e il loro successivo sviluppo grazie anche all’utilizzo della tecnologia, chiave del futuro economico e sociale.

Anche il settore bancario sta subendo la pressione derivante dalla digitalizzazione principalmente a causa del cambiamento delle necessità dei consumatori. La sempre maggior diffusione degli smartphone ha modificato radicalmente il modo in cui si comunica e si interagisce con il cliente.

I nuovi attori del Fintech stanno riuscendo a guadagnare il proprio spazio all’interno di un settore dominato fino ad ora unicamente da banche tradizionali. Grazie al loro livello di digitalizzazione le società Fintech sono riuscite a suscitare interesse e allo stesso tempo incutere timore ai grandi player del settore bancario, facendo nascere quindi l’esigenza di capire come questi attori digitali riescano a riscuotere un così gran successo con i loro prodotti e servizi innovativi.

L’obiettivo di questo elaborato è quello di comprendere come la collaborazione tra banche tradizionali e i nuovi entranti del Fintech, attraverso il concetto di Open Banking, porti un valore aggiunto per i clienti. Verranno esposti quali saranno i ruoli che le banche dovranno avere per poter competere in un ecosistema di collaborazione oltre alla necessaria trasformazione digitale del settore. Saranno mostrati i diversi approcci alla digitalizzazione per le banche tradizionali assieme ad una previsione sul settore bancario.

La smart economy deve comunque fondarsi continuamente e lanciare spunti interessanti legati alla crescita e alla competitività, per guardare al futuro in un’ottica intelligente, con particolare riguardo all’occupazione.

Le parole chiave:

# PRODUTTIVITÀ
# RICERCA E SVILUPPO
# RELAZIONI INTERNAZIONALI
# CONDIVISIONE
# CAMBIAMENTO
# INNOVAZIONE
# CRESCITA
# COMPETITIVITÀ
# OCCUPAZIONE

MODERA

Sandro Neri

Direttore Responsabile QN Economia & Lavoro

OSPITI

Paolo Barberis

Founder Nana Bianca e Dada

Francesco Brami

CEO e Co-founder Change Capital

Stefano Fasani

Open-es Program Manager e Eni Head of Procurement Innovation

Simone Ombuen

Moderatore del sottogruppo Rigenerazione Urbana del Gruppo di lavoro del Goal 11 dell’ASviS