Ferrara – Lo scorso 20 maggio si è concluso con un’ultima “esplorazione” urbana il progetto Microcosmi: Agenda 2030, obiettivo biodiversità, promosso dal Centro Idea in collaborazione con il Museo di Storia Naturale e il CSV Terre Estensi. Il progetto si colloca all’interno dell’iniziativa regionale ’Stakeholders Engagement: Forum 2030 locale per l’attuazione della strategia regionale di Sviluppo Sostenibile’.
Molti altri incontri e passeggiate nei mesi di ottobre e maggio hanno portato più di duecento cittadinei a conoscere gli otto siti di Microcosmi e la biodiversità di Ferrara. Le aree del progetto sono state selezionate e portate all’attenzione dell’Ufficio Verde perché contenenti una serie di peculiarità naturalistiche, al fine di valorizzarne la presenza e tutelarle attraverso una pianificazione responsabile della gestione del verde.
È possibile riconoscere alcune di queste aree grazie alla presenza di Bee Hotel (casette per api selvatiche) realizzati in modo creativo dall’Associazione UnBelDì Design e posizionati presso il Sottomura di Porta d’Amore e della Porta degli Angeli, il Parco Bassani (nell’area didattica del Museo) e il tratto di ciclabile che porta all’ex Campeggio Estense, in prossimità del filare di alberi piantati dai volontari Fridays For Future. «Otto “microcosmi” fra il parco delle Mura e il parco Bassani – spiega l’assessore all’Ambiente Alessandro Balboni – assumono un importante funzione di rifugio per le ‘api’ selvatiche che mai come oggi vengono minacciate dai cambiamenti del clima, dalla frammentazione e scomparsa del proprio habitat e dal caos delle città.
Ci auguriamo che l’esempio di Microcosmi possa aiutare a cambiare il tipo di percezione del verde, mostrando il potenziale dei contesti urbani nel partecipare alla grande lotta contro la perdita di biodiversità». Sono bastati alcuni piccoli accorgimenti, come puntare sulla diffusione a diversi livelli dell’obiettivo 15 dell’Agenda 2030 (la “Vita sulla Terra”) e pianificare un ridotto numero di sfalci per ottenere, a pochi mesi di distanza, i primi grandi risultati: oltre alla colonizzazione più o meno intensa di tutti i Bee Hotel da parte delle api solitarie, si è tutelata la popolazione spontanea di orchidee segnalata da alcuni anni dall’Orto Botanico dell’Università di Ferrara.
Si tratta della vesparia, Ophrys apifera (nell’immagine, foto di Andreas Marchiotti) con una decina di individui a cui si è aggiunta con grande sorpresa, la prima segnalazione sulle Mura dell’orchidea minore, Anacamptis morio. Aver ritardato lo sfalcio dell’erba, come suggerito anche da Lisa Brancaleoni del Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Prevenzione (UniFe) che da anni monitora le popolazioni di orchidee spontanee, ha consentito in particolare a Ophrys apifera di raggiungere la piena maturazione dei frutti con il successivo rilascio di semi che si spera andranno ad aumentare il numero di individui: si tratta di un risultato estremamente positivo per queste piante che fanno parte della flora protetta regionale e che ingentiliscono il parco delle Mura con una presenza preziosissima per la biodiversità.