Parma – Un impianto che lavora 35 mila tonnellate all’anno di plastica e 100 mila tonnellate all’anno di carta e cartone, e che chiude l’intero sistema di raccolta e valorizzazione dei flussi sulle province emiliane di Parma, Piacenza e Reggio Emilia. Un investimento di 24,5 milioni di euro.
È stato inaugurato da poco ReCaP, il nuovo impianto per la selezione di carta, cartone e plastica realizzato da Iren all’interno del Polo Ambientale Integrato di Parma (PAI), al confine sud dell’area industriale SPIP di Parma. L’inaugurazione si è svolta alla presenza dell’Assessore all’Ambiente di Parma Tiziana Benassi, del Presidente Assocarta Lorenzo Poli, del vicedirettore di Comieco Roberto Di Molfetta, di rappresentanti del consorzio Corepla, dell’Amministratore Delegato di Iren Gianni Vittorio Armani, dell’Amministratore Delegato di Iren Ambiente Eugenio Bertolini e del consigliere Paolo Burani in rappresentanza del Comune di Reggio Emilia.
ReCaP ha richiesto un investimento di 24,5 milioni di euro ed è l’impianto hi tech più grande d’Italia per volumi di carta e plastica trattati con avanzato grado di automazione per la separazione spinta dei materiali, in grado di trattare in un unico sito le diverse frazioni secche derivanti dalla raccolta differenziata quali plastica, carta e cartone.
La potenzialità dell’impianto autorizzata è pari a 135 mila tanno di materiali in ingresso, tra cui 35 mila ta di plastica e 100 mila ta di carta e cartone.
L’obiettivo finale di ReCaP è chiudere l’intero sistema di raccolta e valorizzazione dei flussi di carta, cartone e plastica sulle tre province emiliane di Parma, Piacenza e Reggio Emilia, dalle quali confluiranno i materiali raccolti tramite il circuito della differenziata.
Dalle operazioni di trattamento e selezione della plastica, oltre alla separazione di alluminio e barattolame, si ottiene un materiale idoneo ad essere trattato nei centri secondari di Corepla con un basso indice di impurità residue. Per quanto riguarda la carta ed il cartone, nell’impianto, che risulta una piattaforma del circuito Comieco, i materiali subiranno il trattamento finale prima di essere avviati alla successiva lavorazione in cartiera per produrre nuova carta e cartone. Per gli scarti di processo è prevista invece la termovalorizzazione per produrre energia e calore.
ReCaP è un esempio concreto di circolarità ambientale ed economica e la sua realizzazione rientra nell’ambito del Piano Industriale Iren @2030. Quest’ultimo prevede circa 13 miliardi di euro di investimenti in arco piano, di cui 2,5 miliardi dedicati al settore ambiente attraverso un importante sviluppo delle filiere, tra cui la capacità di trattamento e riciclo dei rifiuti.
ReCaP è una delle eccellenze di Iren Ambiente che consente alte percentuali di separazione e di differenziazione dei materiali in vista del loro successivo riutilizzo. Tutta la carta e la plastica raccolta sono qui sottoposte a lavorazioni accurate, che prima avvenivano su impianti terzi, mentre ora vengono gestite direttamente presso il sito del Polo Ambientale Integrato. L’area si estende su una superficie di circa 58 ettari, 50 dei quali sono stati piantumati con circa 15.000 alberi e arbusti comprendenti essenze autoctone resilienti trasformando lo spazio in una vera e propria cittadella di tecnologia ambientale a servizio del territorio.
La linea di trattamento dei rifiuti plastici da raccolta differenziata è stata progettata e definita secondo il criterio della flessibilità e dell’elevata automazione in modo da essere in grado di assecondare i cambiamenti che potranno intervenire nel tempo. L’impianto è configurato per selezionare i flussi dei rifiuti meglio valorizzabili, ovvero PET, plastiche miste, film plastici, cassette e altre plastiche non imballaggio per quanto riguarda la componente plastica e rifiuti metallici ferrosi e non ferrosi per quanto riguarda il flusso di barattolame.
I restanti flussi saranno valorizzati attraverso operatori di mercato mentre gli scarti saranno avviati al termovalorizzatore presente nel polo impiantistico o ad impianti di recupero di energia esterni o, qualora non fosse possibile il recupero, avviati allo smaltimento.
Il materiale viene posto nella tramoggia provvista di sistema dosatore aprisacco e quindi viene condotto dal nastro trasportatore ad una cabina di preselezione (manuale) per eliminare eventuali materiali incompatibili con l’impianto per dimensioni e tipologia. Il nastro di carico del vaglio conduce alla linea di trattamento vera e propria sita nel fabbricato adiacente dove è presente un vaglio a 3 stadi, in grado di separare PET, plastiche miste, film plastico, metalli ferrosi, metalli non ferrosi, cassette, plastiche non imballaggio di grosse dimensioni, scarti. I flussi di materiale in uscita dalle selezioni sono raccolti entro appositi bunker di ricezione dedicati.
Come per la plastica, la linea di trattamento dei rifiuti in carta e cartone conferiti in forma congiunta, è stata progettata secondo il criterio della flessibilità e automazione in modo da essere in condizione di assecondare i cambiamenti che potranno avvenire nel tempo. Il materiale accumulato viene caricato nella tramoggia e quindi inviato alla linea di trattamento presente nel fabbricato adiacente mediante apposito nastro trasportatore. Il materiale giunge ad un separatore decartonatore che genera due flussi di uscita: il primo è costituito da imballaggi in cartone e carta sul quale può essere condotta una selezione manuale che consente di separare il materiale destinato a smaltimento o ad altra forma di recupero dal materiale valorizzabile. Il secondo è rappresentato da carta mista di dimensioni inferiori all’A4.