Cesena – Alessandro Francioni, dirigente del settore servizi al cittadino del Comune di Cesena, il luogo comune che abbina uffici pubblici a snervanti procedure burocratiche può essere superato dal modello di servizi ‘smart’ offerti a una comunità sempre più digitalmente connessa?
“E’ nei fatti, e non da poco, soprattutto per quello che riguarda la nostra realtà, dove le pratiche online hanno comunicato a radicarsi da ben prima del coronavirus, venendo scelte da un crescente numero di utenti che si abbina all’inevitabile cambio generazionale legato a diversi stili di vita. Si vede su tanti ambiti, a partire da quello scolastico”.
In che modo?
“I ragazzi di ieri che crescevano padroneggiando qualunque tipo di dispositivo elettronico, sono diventati i genitori di oggi: per loro è molto più immediato accedere ai servizi online e, nel caso specifico, per quanto riguarda le interazioni di una famiglia col mondo dei servizi comunali, la scuola è decisamente nelle primissime posizioni. Lo dimostra anche il fatto che a questo settore sono dedicati una decina di diversi servizi, tutti a portata di clic”.
Avete riscontri numerici?
“Per quanto riguarda il prossimo anno scolastico 2022-2023, riguardo alle iscrizioni alla scuola dell’infanzia, il 76% delle domande (259 in numero assoluto) è arrivato tramite i canali online, mentre soltanto 80 sono state presentate allo sportello. E riguardo ai nidi, la forbice si allarga ancora di più: 430 moduli (l’83%) sono stati compilati sulla tastiera, mentre 17 sono stati consegnanti fisicamente a mano. Chiudo il cerchio coi prossimi centri estivi: il 91% delle domande è arrivato per via telematica: 443 pratiche contro le 41 cartacee”.
Com’è il trend?
“In costante aumento su tutti i comparti. Limitandomi a citare l’ultimo esempio, le domande arrivate online riguardo ai centri estivi lo scorso anno erano state 212: la metà. Ma il tema si può allargare anche al servizio mensa, al trasporto scolastico e via dicendo. In tutto questo è per di più importante precisare che i nostri uffici, pur incentivandola, non impongono la scelta della modalità digitale, ben comprendendo che non tutti sono avvezzi all’uso di questo tipo di approccio”.
Gli utenti sono soddisfatti?
“Effettuiamo costantemente sondaggi sullo stato di apprezzamento di chi richiede i nostri servizi. In relazione al mondo scolastico la media si attesta tra il nove e il dieci. Ottimo segnale, che in ogni caso non indica certo un punto di arrivo”.
Che altro si può fare?
“Molto e abbiamo intenzione di farlo. Parto per esempio dal fatto che il Pnrr mette a disposizione una serie importante di fondi dedicati al settore e l’intento è quello di investire prima di tutto sull’efficienza del nostro portale. Lo rinnoveremo e abbiamo anche intenzione di integrare al suo interno i collegamenti e i canali d’accesso degli altri Comuni del comprensorio, per favorire il più ampio utilizzo possibile”.
E per chi è meno pratico?
“Lavoriamo su due percorsi: quello degli ‘Angeli Digitali’, attraverso il quale organizziamo corsi formativi aperti a tutti e un progetto pilota del quale stiamo gettando le basi e che riguarda la possibilità di concedere deroghe all’utilizzo dello spid, in modo magari che un figlio possa accedere a nome del genitore anziano, aiutandolo nel disbrigo delle procedure”.
Più digitalizzazione significa anche meno congestione agli uffici dello sportello facile.
“Nel 2013, primo anno di piena attività, registrammo 118.000 accessi di utenti; nel 2020 siamo scesi a 58.000, la metà. Così abbiamo potuto allargare l’offerta alla comunità, attraverso servizi decentrati in altre zone, come quella del centro commerciale Montefiore, dove il servizio di spid verrà potenziato da altri tipi di assistenza, o come la postazione creata nella nuova sede del quartiere Borello”.