Forlì – Quello delle chiese cittadine non è un patrimonio prezioso solo per i fedeli. All’interno dei luoghi di culto forlivesi, infatti, sono contenuti molti preziosi tesori, opere d’arte pittoriche e architettoniche che è importante preservare dai danni del tempo. Le parrocchie, inoltre, sono scrigni che custodiscono tasselli della storia e delle tradizioni locali, basti pensare al duomo dove è custodita l’effige della Madonna del Fuoco scampata miracolosamente all’incendio divampato in una scuola cittadina il 4 febbraio 1428.
Proprio forti di queste consapevolezze, nei mesi scorsi erano state proposte ben sette chiese di Forlì affinché potessero beneficiare dei fondi del Pnrr. Subito è arrivata la disillusione: nessuna delle pievi e delle cattedrali in lista aveva ottenuto i benefit. La sorte è stata condivisa con tutte le altre chiese della Romagna e, come spesso capita, anche in questo caso mal comune è stato mezzo gaudio: la protesta dei vescovi, uniti per il comune scopo, ha ottenuto qualche risultato: Forlì potrà scegliere tre chiese che riceveranno la somma richiesta.
Nel frattempo, però, sono molti i lavori già in essere in molte strutture religiose cittadine, mentre altri ancora stanno per essere intrapresi. Uno tra i più consistenti riguarda la chiesa forse più simbolica della città: san Mercuriale. Qui saranno risistemate le pavimentazioni, il campanile e il chiostro (quest’ultimo di proprietà del Comune, mentre il resto è della Curia), ma non solo. Il costo complessivo dei lavori è di 700mila euro, 300mila dei quali investiti dal Comune.
In particolare, il campanile sarà predisposto per l’accoglienza dei turisti che avranno modo di vedere Forlì dall’alto in totale sicurezza: i gradini sono diseguali e presentano dislivelli importanti, per questo saranno collocati dei cartelli che avvisino chi sale e sarà installato un corrimano. Inoltre sarà migliorata l’illuminazione. Saranno, inoltre, aggiunti parapetti a norma nelle bifore con affaccio sul vuoto.
Non solo: sarà consolidato il materiale lapideo. Gli esterni saranno ripuliti dallo smog oltre che da muschi e licheni. Alcuni interventi interesseranno anche parti della pavimentazione all’interno dell’abbazia. Passando, invece, al chiostro, si parla di un potenziamento della videosorveglianza e di una pulizia della pavimentazione. Inoltre saranno consolidate e valorizzate le quattro lunette affrescate che ritroveranno parte dei colori perduti.
Anche il Duomo necessita di forti interventi che insisteranno sia a livello della copertura che delle fondazioni. Riguardo alle fondazioni, in particolare, un cedimento di alcune colonne della navata mette in allarme. Per quanto riguarda il restauro interno, invece, si interverrà anche sulla cappella della Madonna del Fuoco il cui sottile rivestimento in marmo che si sta staccando. Si andrà, inoltre, a intervenire sull’impiantistica che garantirà una buona acustica e un’illuminazione più coerente e omogenea.
Un capitolo a parte riguarda il campanile: la parte sommitale risale agli anni Settanta e la cuspide è realizzata in cemento armato. Con il tempo, complici gli agenti atmosferici, la fodera cementizia si è danneggiata e necessita di restauro. Rimanendo nel raggio del duomo, sono già in programma i lavori di riqualifica della colonna della Madonna del Fuoco: l’obelisco verrà ripulito, verranno colmate alcune fessurazioni sul basamento e, contestualmente, sarà risistemata la cancellata che la circonda. Un’operazione che – si augurano gli amministratori – sarà completata entro il prossimo 4 febbraio, giorno in cui si festeggia la Patrona.
Alla chiesa del Carmine di corso Mazzini si è smesso di celebrare la messa nel 2020 perché la struttura non era più considerata sicura. Da allora hanno preso il via importanti lavori sulla copertura dell’edificio che presentava un avvallamento molto accentuato. Per il momento mancano i fondi per il restauro degli apparati decorativi, perciò si è proceduto solo alla salvaguardia dello stato attuale.
È già in essere, anche se per ora solo embrionale, anche un progetto (per ora fermo, in attesa di potersi concretizzare) che non riguarda la conservazione del passato, bensì il futuro: una nuova grande chiesa al quartiere Romiti che dovrebbe essere realizzata con il contributo della Cei.