Cesena – Far crescere la città coinvolgendo i cittadini nel processo decisionale e contribuire insieme al miglioramento dei servizi a disposizione di tutti. Il Comune di Cesena ha avviato un’esperienza pilota per tutto il territorio nazionale basata su un modello di cooperazione tra pubblico e privato che in piena pandemia ha raggiunto il suo massimo risultato in un’ottica di co-progettazione. Si tratta del Codice della Partecipazione, il cui percorso è stato avviato appunto con l’intento di progettare e rinnovare dando più voce ai cittadini e in particolare individuando negli enti del terzo settore gli interlocutori privilegiati per lo sviluppo di azioni, attività e progetti.
Sul tavolo c’è l’intento di condividere la sperimentazione di politiche d’impatto, anche ai fini dell’accesso agli strumenti di programmazione europea, la promozione della cultura della co-responsabilità, intesa come assunzione reciproca di impegni, la condivisione di risorse (anche economiche), di esperienze e di professionalità in un percorso comune nel quale Comune e cittadini contribuiscano insieme alla creazione di valore sociale e al raggiungimento di obiettivi comuni.
Tra le finalità dichiarate c’è anche uno dei temi cardine legati al rapporto tra ente pubblico e soggetti privati e cioè la razionalizzazione e la semplificazione della regolamentazione, anche in termini di chiarezza ed univocità dei contenuti, assicurando l’eliminazione o quanto meno la riduzione degli oneri amministrativi e l’attivazione di forme di coinvolgimento dei cittadini, singoli e associati, mediante i processi pianificatori partecipati.
In quest’ottica l’amministrazione comunale ha effettuato una serie di incontri con tutti i consigli di quartiere e con il mondo associativo cittadino per presentare il progetto e avviare la prima fase di riscontri diretti. Così chiunque fosse interessato a farlo, ha avuto la possibilità di compilare un apposito documento inserendo le proprie osservazioni ed eventuali suggerimenti, non già sugli interventi da effettuare, ma prima ancora sul quadro di disposizioni da varare per rendere il percorso il più trasparente e funzionale possibile. Soltanto dopo aver ricevuto tutte le sollecitazioni, il documento finale finirà sul tavolo della politica, per essere approvato in consiglio comunale.
L’intento dichiarato da palazzo Albornoz è quello di chiarire che se è vero che pubblico e privato si apprestano a vivere una nuova fase di stretta collaborazione, è doveroso che il progetto di condivisione parta dalle fondamenta. Il primo segnale arrivato dalla giunta Lattuca in questa direzione è stato l’annuncio di un nuovo rapporto di condivisione di progetti e obiettivi coi quartieri, a loro volta invitati a raccogliere le varie sollecitazioni della comunità.
In questo modo in ogni spicchio di città è stato individuato un progetto cardine da portare al finanziamento e subito dopo alla realizzazione, destinando così risorse importanti (con un tetto massimo di 500.000 euro a opera) scelto dal basso e non calato dall’alto. Quali sono le priorità individuate dai cesenati? La sicurezza stradale e la viabilità sostenibile vengono prima di tutto, seguite dalla richiesta di spazi verdi attrezzati e di pianificazione di eventi che possano animare la vita di comunità anche al di fuori del cuore della città.