Rimini – Una città diventa sempre più digitale se anche la pubblica amministrazione fa ricorso al digitale. Nel Riminese sono diversi i Comuni che gestiscono pratiche online. Tra questi c’è prima di tutto Rimini. Un taglio alla burocrazia, insomma.
Un esempio pratico: dopo una prima fase di sperimentazione, è entrato a pieno regime il servizio anagrafico di cambio di residenza online, con Rimini che è uno fra i primissimi Comuni d’Italia ad aver attivato la procedura che consente di fare la richiesta di cambio residenza direttamente via web o cellulare, con accesso tramite Spid o Cie (carta identità elettronica). Del totale delle pratiche di residenza effettuate all’anagrafe di Rimini nei primi 7 mesi del 2022 (4.440 istanze totali), più della metà (2.305 istanze) sono state inviate tramite la procedura online: uno strumento che funziona, dunque. Numeri importanti anche sul fronte delle certificazioni online effettuate che, sempre nei primi sette mesi del 2022, sono state in totale 19.975, realizzate tramite la piattaforma Smart Anpr.
«Una innovazione – fa sapere il Comune di Rimini – frutto di un lavoro che ha prodotto un salto di qualità di servizi per i cittadini». L’anagrafe, nei primi sette mesi del 2022, ha contato 360 atti di matrimonio, 929 atti di nascita, per un totale di 12.800 atti di stato civile e 16.300 carte di identità.
Per poter accedere ai servizi si è adottata una modalità multicanale che consente all’utente di utilizzare tre tipologie di accesso: quella che consente di effettuare la pratica on line, collegandosi al portale del comune di Rimini, la prenotazione di un appuntamento (tramite telefono al numero 0541.793921 oppure tramite web http://prenotazioni.comune.rimini.it/), oppure quella con accesso diretto allo sportello, senza prenotazione.
Servizi digitali da potenziare: ecco 14mila euro dal Pnrr
Un nuovo finanziamento per il Comune di Santarcangelo che arriva direttamente dal Piano nazionale di ripresa e resilienza: un contributo di 14mila euro nell’ambito del bando per l’estensione dell’utilizzo delle piattaforme nazionali di identità digitale, finalizzato al potenziamento dei servizi e della cittadinanza digitale. Il contributo, in particolare, è finalizzato all’integrazione del sistema Cie (Carta d’identità elettronica) con i servizi digitali erogati al cittadino, per offrire la possibilità di accedere a tutti i servizi digitali del Comune – oltre che tramite Spid, il Sistema pubblico di identità digitale – anche attraverso la piattaforma Cie.
«Si tratta di un nuovo passo avanti nella progressiva digitalizzazione dei servizi con un totale di circa 50 procedure attualmente gestibili completamente online – di cui 25 attivate nel 2021 – con il supporto telematico o telefonico dei funzionari del Comune. A queste – fa sapere il Comune di Santarcangelo – si aggiungono l’attivazione del sistema Pago Pa, che semplifica i pagamenti per la maggior parte dei servizi dell’ente, e dell’integrazione con l’app Io, che permette di ricevere notifiche personalizzate relative ad esempio alla scadenza di documenti e tariffe».
«La digitalizzazione dei procedimenti amministrativi è la prima e più immediata semplificazione che il Comune può mettere a disposizione della cittadinanza, strettamente legata all’accessibilità tramite il maggior numero di piattaforme pubbliche» dichiara la sindaca Alice Parma. Nel frattempo, l’amministrazione comunale sta proponendo a cittadini e utenti, tramite interviste in presenza e un questionario online, un’indagine su bisogni e gradimento relativi alla digitalizzazione dei servizi.
Domicilio digitale obbligatorio per le imprese. Sanzioni fino a 412 euro per chi non è a norma
La Camera di commercio della Romagna sta procedendo al rilascio d’ufficio dei domicili digitali, con contestuale applicazione di sanzioni, per le imprese che non hanno comunicato il proprio indirizzo di posta elettronica certificata al registro delle imprese o per quelle il cui indirizzo Pec non sia più valido. Il domicilio digitale, sotto forma di indirizzo di posta elettronica certificata (Pec), è requisito essenziale per l’iscrizione al registro delle imprese delle Camere di commercio.
Tutte le imprese, individuali e societarie, infatti hanno l’obbligo di avere un domicilio digitale-indirizzo Pec iscritto al registro delle imprese. Le sanzioni vanno dai 60 euro per le imprese individuali ai 412 euro per ciascun legale rappresentante, per l’omessa comunicazione da parte delle società. Il domicilio digitale sostituisce il recapito fisico per l’invio delle comunicazioni ufficiali da parte della pubblica amministrazione, come atti, notifiche e avvisi.