Milano – La milanese Fybra è una startup innovativa che, grazie ai suoi sensori, migliora la qualità dell’aria negli spazi interni (dalle abitazioni agli ambienti di lavoro, alle scuole) sfruttando la ventilazione naturale ed ottimizzando i sistemi di areazione, che ha da poco compiuto il primo anno di vita.
È stata fondata da Gaetano Lapenta e dal direttore tecnico Marco Scaramelli. Un successo in crescendo, testimoniato anche dalla recente vittoria al Klimahouse Startup Award alla fiera di Bolzano (che fa il pari con il Premio Innovazione dell’anno precedente), che ha già portato ad un nuovo aumento di capitale e al rifacimento dell’assetto societario dove Lapenta e Scaramelli detengono il 50% delle azioni.
La compagine sociale è allargata a nuovi soci e a tre società che apporteranno, oltre ai capitali, solide competenze e relazioni nell’ambito dell’innovazione. Si tratta di WellD, software house svizzera e partner industriale di Fybra per il software; Delcon, azienda innovativa di Bergamo leader nella progettazione e produzione di software e dispositivi medicali, partner di Fybra in ambito firmware e produttivo; Blum, società di consulenza specializzata nel comunicare l’innovazione prodotta da Pmi, startup e centri di ricerca.
Sostanze inquinanti: ecco dove si trovano
Il monitoraggio della qualità dell’aria negli ambienti interni è una disciplina della termotecnica che si occupa del controllo dei contaminanti all’interno di ambienti residenziali e industriali. Gli inquinanti che si trovano negli ambienti chiusi vengono prodotti dalle fonti più disparate: dai materiali di costruzione, dalle vernici, dai detergenti, dagli impianti di riscaldamento e di raffrescamento, ma anche dalle persone stesse che occupano e vivono un ambiente. Si tratta di sorgenti interne, che per la loro natura non possono essere eliminate del tutto, e che producono in maniera continua sostanze potenzialmente dannose per la nostra salute.