Misinto (Monza-Brianza) – Smart living e sostenibilità. Contro sprechi ed inquinanti. È il Dna di Kipli, startup brianzola che produce dagli alberi materassi in lattice biodegradabili richiesti in tutto il mondo. È l’impresa di Davide Ballotta, 35 anni, ingegnere che ha fatto rinascere la storica azienda di famiglia a Misinto, nelle Groane, producendo materassi in lattice 100% sostenibili. E oggi apre la prima boutique Kipli nel quartiere del Marais a Parigi.
«Il 90% dei materassi prodotti oggi in Europa hanno un’anima sintetica in poliuretano – spiega Ballotta, founder di Kipli insieme con Antoine Loredo –. Come il poliestere, questo derivato della plastica può prendere diversi nomi accattivanti, come memory foam, schiuma tecnica e altri appellativi che portano molte persone ad acquistare prodotti apparentemente sostenibili, ma che in realtà nascondono materiali altamente nocivi per la salute e l’ambiente. Kipli nasce per essere un’alternativa accessibile agli oggetti dell’arredo, attraverso la produzione di una gamma di oggetti per la casa 100% naturali, prodotti esclusivamente in Italia, con la speranza di battere un mercato ancora largamente popolato da produttori di materiali di bassa gamma, totalmente chimici e sintetici».
Materiali che non possono essere smaltiti e che finiscono inevitabilmente in discarica. E invece utilizzando interamente lattice naturale, sostanza totalmente vegetale prodotta dalla pianta dell’Hevea Brasiliensis, è possibile realizzare materassi non soltanto confortevoli e dalla massima traspirabilità ma anche completamente biodegradabili. Ed è tutta una questione di anima. Che, in gergo tecnico, è la parte interna di un materasso, la lastra all’interno della fodera. È nell’anima che affondano le radici dell’azienda che lo zio di Davide, Mario, fondò nel 1998 convincendo un gruppo di investitori a finanziare il primo impianto d’Europa in grado di produrre anime in lattice naturale.
Allora Davide studiava Ingegneria e dopo la laurea resta nel settore. Ma nel 2018, quando lo zio viene a mancare, Davide decide di proseguire la tradizione di famiglia dando una nuova vita all’azienda per fondare Kipli. Un’evoluzione del progetto dello zio Mario, una marca digitale che si rivolge direttamente ai consumatori finali via internet, proponendo un prodotto innovativo in un mercato popolato al 90% da materassi sintetici. In soli quattro anni la startup ha raggiunto un fatturato di 10 milioni di euro e una squadra di 23 dipendenti, con un’età media di 28 anni. Ma il sogno di Davide non si ferma. E il giovane ingegnere vuole “diventare la Patagonia dell’arredo per una casa 100% sostenibile”.
Attraverso il proprio e-commerce, Kipli porta i suoi prodotti biodegradabili in sei paesi europei (Italia, Francia, Germania, Belgio, Spagna, Svizzera). Dopo il successo online, che rimane il canale preferenziale d’acquisto, Kipli è arrivato ad aprire pochi selezionati punti vendita, di cui uno a Parigi e uno a Lione, e punta oggi ad ampliare la propria rete di negozi in altri Paesi (tra cui anche l’Italia) e a posizionarsi come player della casa naturale: dal materasso in lattice fino ai divani e al letto artigianale in legno massiccio, Davide e la sua startup vogliono essere «promotori dell’importanza del vivere e del rispetto dell’ambiente, a partire da come abitiamo la casa, con la rigenerazione e l’utilizzo di materiali sostenibili e di qualità per arredi dai più alti standard qualitativi in termini di comfort, durabilità, rispetto per la salute e per l’ambiente, tutto a prezzi assolutamente accessibili».