Brescia – Duemila metri quadrati nel campus universitario per sviluppare l’ospedale del futuro. Parte a Brescia il progetto LIGHT, acronimo di Lifescience Innovation Good Healthcare Technology, coordinato dall’Università di Brescia, con Antares Vision Group, multinazionale italiana con sede a Travagliato (Brescia) leader nella tracciabilità e nel controllo qualità di prodotti e filiere e con Dompè farmaceutici spa, azienda italiana leader nel settore biofarmaceutico. L’obiettivo è di realizzare un’infrastruttura tecnologica nei settori delle scienze della vita e dell’intelligenza artificiale.
«Il progetto avrà importanti ricadute sulle conoscenze per la transizione digitale nel mondo delle aziende sanitarie», afferma il rettore Maurizio Tira. Il progetto, che ha già raccolto 19,5 milioni di fondi (con un contributo anche di Next Generation EU) andrà a sviluppare tecnologie sanitarie con tre obiettivi. Il primo (AI and Big Data Main Hub) comporta l’analisi su larga scala, immagazzinamento e costruzione di piattaforme per la condivisione dei dati raccolti, costruzione e aggiornamento di siti web.
Secondo obiettivo è lo sviluppo di un ospedale smart (Digital Health Care Hub) con stanze e letti georeferenziati dotati di sensori e sistemi di comunicazione per un monitoraggio continuo, sviluppo di tecnologie digitali della telemedicina e per un miglioramento del controllo a distanza del paziente, realizzazione di soluzioni di tracciatura del farmaco volti alla protezione della qualità e integrità del medicinale stesso, e alla riduzione di errori di somministrazione o contraffazioni.
«Le infrastrutture tecnologiche dell’innovazione – conclude Marina Pizzi, prorettrice alla ricerca di UniBs – rappresentano iniziative cardinali per la ricerca italiana, con grandi ricadute per tutto il sistema nazionale della ricerca e del suo trasferimento tecnologico verso prodotti utili ai cittadini».