Milano – Quando si parla di mobilità, la transizione ecologica e quella digitale spesso vanno di pari passo. Car sharing, monopattini elettrici, autobus a guida autonoma. Tutte soluzioni con un elemento in comune: si affidano alla tecnologia per rendere più efficienti – e meno inquinanti – gli spostamenti in città. In Italia, la capitale indiscussa della smart mobility è Milano. È qui che si concentrano le novità più promettenti e le misure più ambiziose. A partire dall’obiettivo fissato nel Piano aria clima: diventare una città totalmente priva di auto (anche elettriche) entro il 2050.
«I dati parlano chiaro: a Milano ci sono 50 auto per 100 abitanti, il doppio rispetto a tutte le altre città europee con cui ci confrontiamo – spiega Marco Mazzei, presidente della Commissione Mobilità del comune di Milano –. Negli ultimi anni il numero è diminuito, ma non abbastanza. Principalmente per due ragioni: da un lato il traffico legato al boom della logistica, dall’altro la resistenza culturale delle fasce più anziane della popolazione».
Un discorso che non vale certo per i più giovani, che appaiono sempre meno interessati ad avere un’automobile di proprietà. A testimoniarlo è anche il successo dei servizi di sharing, non solo di auto ma anche di motorini, monopattini e biciclette. La modalità più diffusa oggi è quella del “free floating”, mezzi a flusso libero che si possono prendere e depositare in qualunque zona della città. Ad oggi sono decine le aziende di mobilità in sharing attive a Milano, per un totale di 2.683 auto, 3.280 scooter e 15.400 biciclette, di cui 3.500 a pedalata assistita.
«Quest’estate verranno introdotte le prime flotte di monopattini di terza e quarta generazione – annuncia Mazzei –, che amplieranno il numero di mezzi in sharing e risolveranno, almeno in parte, i problemi legati al decoro urbano». Tramite alcuni sensori, i nuovi veicoli saranno in grado di controllare la velocità del mezzo, verificare che ci sia una sola persona a bordo e, con un sistema Gps, controllare che il conducente stia rispettando le regole per la strada. In caso di infrazioni, il monopattino ridurrà gradualmente la velocità fino a fermarsi.
Un’altra novità tecnologica molto attesa è lo “smart parking”, un sistema di sensori e telecamere per aiutare gli automobilisti a trovare parcheggio. Negli scorsi mesi, Atm ha annunciato che alla fine di quest’anno partirà il primo progetto pilota in alcune vie della città, che – se darà risultati positivi – potrà essere replicato anche in altre zone. E sempre l’azienda di trasporti milanese è al lavoro su altri progetti di “smart mobility“. In primis, la guida autonoma.
Dopo la realizzazione della metropolitana lilla, interamente senza macchinisti, Atm ha lanciato un progetto pilota per l’introduzione di un filobus a guida autonoma sulla linea 90/91. Il veicolo sfrutterà la rete 5G per monitorare il numero di passeggeri in attesa a ogni fermata e ridurre le attese ai semafori. Tutte queste idee saranno presentate anche il prossimo autunno, in occasione della Next Mobility Exhibition, il primo appuntamento biennale sulla mobilità del futuro che si svolgerà a Rho Fiera.
Tanti i progetti innovativi, come le navette a guida autonoma sviluppate da Systematica oppure l’idea fantascientifica di Sea e del comune di Milano di sperimentare l’utilizzo di minielicotteri a guida autonoma. Tanti piccoli progetti di una città che cambia, evolve e si trasforma. Non soltanto dal punto di vista urbanistico, ma anche nella mobilità.
Il capoluogo lombardo al primo posto in Italia
Con 47.786 imprese e 410.988 lavoratori, Milano è la prima città italiana nei settori della smart economy. è quanto emerge dai dati raccolti dalla Camera di Commercio di Milano a fine marzo, che piazzano il capoluogo lombardo al primo posto in Italia, prima di Roma, Napoli e Torino. E proprio la smart economy è uno dei settori più in crescita sia per numero di imprese che per posti di lavoro creati. Il dato di Milano relativo al 2022 segna un +2,5% rispetto al 2021, +4,7% rispetto al 2020 e +9,7% rispetto a cinque anni fa.
Una crescita superiore rispetto a quella nazionale, che nel confronto 2017-2022 si ferma al +3,4%. In Lombardia, i settori più “smart” sono le costruzioni con 38 mila imprese, il trasporto merci su strada con 19 mila aziende, la produzione di software e la consulenza informatica con 12 mila imprese e il design con 5 mila.
Ed è proprio il design, insieme all’informatica, a rappresentare la vera punta di diamante della regione. In questi due settori, infatti, il 25% delle aziende attive in Italia si trova proprio in Lombardia. Prendendo come riferimento anche tutti gli altri settori, infine, la percentuale di aziende smart che ha sede in regione si attesta intorno al 18%. In altre parole, quasi un’azienda su cinque che opera nel settore della smart economy ha scelto di aprire la propria sede in Lombardia.