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Home > Lombardia > Monza, monitorare la salute? Ci pensa il tessuto

Monza, monitorare la salute? Ci pensa il tessuto

Parametri vitali sotto controllo grazie a evoluti sensori tessili: è l’idea brevettata dalla ComfTech

Marco Galvani
7 Luglio 2022

Monza – Il tessuto diventa intelligente per monitorare i parametri vitali di chi lo indossa. Nasce a Monza, dal genio e dalla creatività di ComfTech, spin-off non partecipativo del Politecnico di Milano e del ramo di innovazione della società di produzione tessile New Sirvip.

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Il primo progetto di smart textile viene sviluppato nel reparto di neonatologia intensiva dell’ospedale di Lecco con l’obiettivo di utilizzare una tecnologia indossabile in grado di migliorare la qualità della vita dei bambini prematuri: una fascia sensorizzata fatta indossare ai bambini garantiva ai medici la rilevazione costante dei parametri fisiologici dei piccoli pazienti, permettendo un monitoraggio puntuale.

Nel 2010 ComfTech ottiene il primo brevetto per sistema indossabile con sensori tessili e poi un secondo brevetto per un sensore tessile innovativo in grado di rilevare i parametri vitali di un individuo. Motore del team di ricerca, la multidisciplinarietà: dal connubio di ricerca tessile, ingegneria, design, comunicazione e business & value development nascono tecnologie indossabili finalizzate al miglioramento della qualità della vita.

I dati rilevati dai sensori brevettati integrati al tessuto vengono raccolti e analizzati da un device elettronico dedicato e trasmessi per una facile lettura a un’apposita applicazione scaricabile. La flessibilità della soluzione tecnica realizzata ne permette l’impiego in diversi ambiti, dall’assistenza sanitaria allo sport alla ricerca. I dispositivi prendono in esame valori quali la frequenza respiratoria e cardiaca, la temperatura, ma anche parametri meccanici quali la posizione assunta e il livello di attività del corpo.

Il monitoraggio di questi valori risulta strategico nella risoluzione delle problematiche di salute legate alla cattiva qualità del sonno e nasce proprio da qui lo sviluppo di Somnus, un progetto finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale volto alla realizzazione di un pigiama in grado di registrare e inviare a un centro medico i parametri biofisiologici di chi lo indossa.

Grazie a sensori tessili incorporati negli indumenti intimi viene misurata l’attività respiratoria e il battito cardiaco fornendo in tempo reale il flusso di dati a strumenti esterni di lettura, come smartphone o tablet, tramite un’app intuitiva. Si tratta, dunque, di una modalità non invasiva di monitoraggio del sonno, un capo di intimo costituito da una canotta o una t-shirt per uomo e da un top o una tutina per donna con filati tecnologici e con un’elasticità studiata per aderire nei punti dove saranno inseriti i microsensori tessili.

I dati vengono inviati in tempo reale con un collegamento wireless a strumenti esterni e ad applicazioni su smartphone o tablet, pronti per poter essere analizzati. Oltre ad essere tecnologicamente avanzati e confortevoli da indossare, gli indumenti sensorizzati sono stati progettati per essere sostenibili e rispettosi nei confronti dell’ambiente: la possibilità di separare il device dalla componente tessile consente il totale riciclo di quest’ultima e quella parziale delle componenti elettroniche, con un differenziato smaltimento degli elementi non riciclabili.

Avanguardia che ha trovato sostegno economico anche da Regione Lombardia con il progetto DailyST – Smart Textile as a Daily Routine, dedicato all’ideazione e produzione di indumenti e accessori smart, dotati di sensoristica, circuiteria e connessione all’esterno. Tessuti dotati di una tecnologia sempre più micro che permettono, ad esempio, di monitorare l’evoluzione dei sintomi di una malattia, di tenere sotto controllo parametri specifici, di realizzare una prevenzione su misura, di personalizzare il monitoraggio medico sulle esigenze del singolo utente. Sempre nel segno della sostenibilità: dalla scelta dei materiali ai processi produttivi, al ciclo di consumo e di fine vita del prodotto, ComfTech realizza prodotti “sostenibili, riutilizzabili e parzialmente riciclabili”, realizzati interamente in Lombardia, riducendo così i trasporti nelle fasi di filiera.

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