Mantova – Quando la parola non basta: gli inviti a non bere troppo, a non abusare di sostanze psicotiche, a non sballarsi hanno poca presa sui millennials, i ragazzi che affollano i locali e le strade della movida. Per loro serve un messaggio diverso, ed è quello che stanno tentando di trasmettere alcuni operatori di strada mantovani.
Accanto all’approccio tradizionale, agli interventi nelle scuole, all’Sos telefonico e digitale, il gruppo che fa capo alla cooperativa Alce Nero si è inventato un sistema che è in grado di simulare perfettamente gli effetti nefasti di una grande sbronza. Si tratta di occhiali come quelli che si usano per entrare nella realtà virtuale o nel metaverso. Il percorso di chi li indossa, però, è decisamente meno gradevole: vista annebbiata, senso di nausea, errata percezione delle distanze, tempi di reazione dilatati.
L’esperienza degli occhiali anti-sbronza viene proposta dai giovani educatori di strada ad altrettanto giovani interlocutori, intercettati soprattutto nelle file davanti alle discoteche. E i ragazzi spesso accettano di provare gli effetti dell’ubriacatura virtuale, dopo i quali forse eviteranno di sperimentare quella vera.
«Ci rivolgiamo a un target di adolescenti e giovani adulti – spiega Lorenzo Cattalani, uno degli educatori coinvolti nel progetto -. L’età varia dai 14 ai 25 anni, in linea di massima». L’approccio degli animatori è quello di fornire informazioni, mai raccomandazioni. Non si limita al discorso alcol-droghe ma è allargato anche al sesso sicuro (con l’uso del preservativo) o all’approccio spesso difficile, con i presidi sanitari del territorio. Il progetto, che vede Alce Nero capofila con il Comune di Mantova e l’Asst locale, è stato finanziato da Regione Lombardia con fondi europei e coinvolge anche la cooperativa Bessimo di Brescia e un partner esterno, il centro sociale Libera- Mente di Reggio Emilia.
«Brescia e Reggio hanno molta esperienza nell’educazione di strada e la collaborazione reciproca sta funzionando – continua Lorenzo -. Purtroppo il Covid ha rallentato i tempi di realizzazione del progetto, che è nato nel 2020 ma marcia a pieno ritmo da poco più di un anno».
Oltre a provare l’ebbrezza dello sballo alcolico i ragazzi che volessero rivolgersi agli educatori di strada ma sono troppo timidi per farlo direttamente o al telefono (335 8414019) sempre attivo, hanno la possibilità di trovarli su Instagram (all’indirizzo instagram.com/stradeperquoz) dove un’icona come Omer Simpson spiega i danni del fumo, un tutorial avvicina l’utente ai servizi anti-sballo che possono servirgli.