Lodi – Più che alla Smart City, concetto più adatto alla metropoli, Sal (Società Acqua Lodigiana), l’azienda pubblica che gestisce il servizio idrico integrato (acquedotto, fognatura e depurazione), punta, nel portare i vantaggi della digitalizzazione e dell’innovazione tecnologica, alla ‘Smart Land‘, obiettivo più adatto ad una rete lunga 1.411 chilometri, che nel 2021 ha portato nelle case di 230 mila abitanti, distribuiti in 60 comuni, oltre 21 milioni di metri cubi d’acqua potabile (il 75,3% ad uso domestico, il 15,2 produttivo, il 5% pubblico, il 4% agricolo).
I progetti corrono paralleli lungo la rete idrica e informatica e sono rivolti sia all’installazione di contatori ‘intelligenti’, che cancelleranno le autoletture, che alla riduzione della dispersione idrica destinata a scendere dal 30,3% (la media nazionale è del 41,2) al 24,7%. La posa, gratuita, dei contatori smart è iniziata nell’estate 2020 e con 6.281 installazioni al 31 maggio 2022, è al 10% dei circa 70 mila rilevatori esistenti. L’investimento è di 15 milioni in 10 anni.
«Abbiamo iniziato dai contatori più vecchi, installati prima del 2009, e che avevano un consumo più elevato – spiega Sal –. I nuovi contatori sono dotati di un generatore di impulsi radio: al letturista basta transitare entro un raggio di 300 metri per interrogare il contatore crittografato e rilevare i dati di consumo». Fine ai pagamenti di consumi stimati, ai conguagli, all’invio e alla registrazione dei numeri, alle eventuali truffe.
La lotta contro la dispersione idrica, che ora si combatte mandando in giro tecnici con dei geofoni, strumentazioni simili a uno stetoscopio che amplificano le vibrazioni del terreno e captano eventuali perdite nelle tubazioni interrate, si farà invece, grazie a misuratori smart, da una sala di controllo, suddividendo la rete in distretti virtuali e utilizzando dei modelli matematici.
Il primo passo sarà appunto la posa di un centinaio di misuratori intelligenti, di tipo magnetico, autoalimentati da piccoli pannelli fotovoltaici, uno ogni dieci chilometri di rete, per rilevare la portata e la pressione dell’acqua nelle tubazioni. I dati telerilevati consentiranno di creare una copia virtuale e geolocalizzata della rete, su cui adottare il sistema a ‘compartimenti’, che, in caso di rotture, indicherà su quali ‘saracinesche’ intervenire per isolare i condotti ed evitare gli sperperi d’acqua. Il modello matematico di simulazione delle reti consentirà, inoltre, di indirizzare le scelte progettuali.
Un ambizioso piano da 16 milioni di euro
Sal contro la dispersione idrica mette in campo un piano di riqualificazione da 16 milioni di euro, di cui 7 già previsti entro il 2025 e altri 9 che verranno ‘anticipati’, rispetto ad una programmazione successiva, se la Società otterrà il finanziamento dal bando Pnrr destinato all’efficientamento energetico: meno perdite si traducono in diminuzione del volume d’acqua prelevata dai pozzi e riduzione dei costi.
Attualmente il telecontrollo, con alert in caso di malfunzionamento, riguarda solo i 50 impianti di acquedotto della provincia di Lodi: l’obiettivo è estenderlo a tutta la rete di tubature sotterranee. I lodigiani hanno consumato nel 2021 195 litri d’acqua ad uso domestico per abitante al giorno: la media nazionale è 215 litri, la media del Nord Ovest è 254. Secondo l’OMS il fabbisogno minimo vitale è 50 litri al giorno.