Legnano – L’Asst Ovest Milanese, con gli ospedali di Legnano, Magenta, Abbiategrasso e Cuggiono, è stata la prima azienda sanitaria italiana ad aver adottato la tecnologia Intouch per fare dialogare professionisti che si trovano a chilometri di distanza.
I primi reparti a godere dei vantaggi del teleconsulto e della televisita sono stati i Pronto Soccorso di Magenta e Abbiategrasso, che grazie a un apposito robot posizionato in reparto potevano collegarsi collegarsi direttamente con la Neurologia e la Neurochirurgia di Legnano, il tutto 24 ore su 24. In questo modo si risparmiano minuti preziosi per la salute del paziente e si mettono in comune esperienze e competenze, offrendo al paziente la migliore cura possibile. Questo avveniva già nel 2018.
Negli anni, la telemedicina è stata incrementata e si è rivelata fondamentale nella gestione delle problematiche emerse nel pieno della pandemia Covid, quando anche il solo spostarsi da casa all’ospedale o a un ambulatorio diventava un problema. In ambito reumatologico, l’Asst Ovest Milanese ha attivato un progetto in cui un medico dedicato alla reumatologia ha svolto il ruolo di collegamento tra ospedale e territorio, condividendo anche via webinar semplici protocolli diagnostici e terapeutici con i colleghi della medicina di base, per gestire in modo sinergico le più frequenti patologie reumatologiche.
«L’apporto della tecnologia si sta rivelando utile per migliorare la qualità della vita dei pazienti, rendendoli protagonisti del loro processo di cura – spiega Antonino Mazzone, direttore del Dipartimento Area medica, Cronicità e continuità assistenziale –. Grazie a tablet e cellulari, oggi possono monitorare e inviare in tempo reale al medico di riferimento i dati relativi ai propri parametri vitali: si riducono i costi di assistenza, le distanze e diagnosi e terapie sono più tempestive».
Il dipartimento Area Medica ha sviluppato e sta portando avanti due progetti di telemedicina, i progetti Ponte e Telediabe. Il progetto Ponte prevede l’integrazione di tecnologie di telemonitoraggio nel servizio di dimissione protetta: sono stati arruolati pazienti in grado di utilizzare uno smartphone e di trasmettere dati a una piattaforma aziendale gestita dagli operatori infermieristici.
I segnali di alert sono stati comunicati al medico referente del paziente. Si è potuto arrivare quindi alla diagnosi remota di scompensi cardiaci in pazienti complessi non attualmente spiegabili. I dati clinici di Telediabe hanno dimostrato una diminuzione degli episodi di ipoglicemia nei pazienti diabetici a domicilio in televisita. I pazienti in telemedicina sono stati pienamente soddisfatti del programma (96.6%), riferendo un miglioramento nell’autogestione (73.3%) e un considerevole risparmio di tempo (217 minuti in media) e di costi (80 euro in media, da 10 a 400 euro).