Legnano (Milano) – Sfruttare l’energia termica del neppure troppo vicino termovalorizzatore per alimentare il sistema di teleriscaldamento che, a oggi alimentato a metano, serve poco meno di 300 edifici e circa 7mila famiglie: è questo l’obiettivo che si è prefissata Amga spa, società a capitale pubblico partecipata per oltre il 66% dal Comune di Legnano.
Questa possibile soluzione era stata messa nel mirino della spa con sede a Legnano già anni fa, quando le spese di gestione avevano poi spinto alla ricerca, infruttuosa, di un partner: il progetto di raccordare l’impianto di teleriscaldamento con il termovalorizzatore di Borsano, distante alcuni chilometri, era stato poi abbandonato, ma la svolta è arrivata in questi ultimi mesi.
Lo stesso termovalorizzatore, infatti, è ora gestito da una nuova società che ha nel capitale sociale la stessa Amga spa e così, non appena si è aperta la strada per partecipare a un bando che mette sul piatto in totale 200 milioni di euro di finanziamenti “figli” del Pnrr, Amga non si è fatta pregare due volte e ha predisposto un piano infine presentato entro la scadenza del 6 ottobre.
L’idea è realizzare un sistema di tubature per oltre sei chilometri, arrivando così a collegare il termovalorizzatore con il teleriscaldamento già operativo, ampliandone il raggio d’azione. Il teleriscaldamento che serve Legnano e la vicina Castellanza può contare su 30 chilometri circa di tubature, 272 edifici allacciati alla centrale di Amga (217 su Legnano e 55 su Castellanza) e punta a collegare altri 26 nuovi edifici entro fine ottobre.