Fano – Un progetto da 41 milioni euro, a zero impatto ambientale e a zero consumo energetico, per far ripartire le Terme di Carignano, a Fano, chiuse da anni: si realizzeranno centro termale, centro benessere, hotel a 5 stelle, ristorante e clinica sanitaria. L’investimento è del gruppo Romani proprietario dell’area che propone un insediamento, immerso nel verde del paesaggio, compatibile con il delicato ambiente di Carignano «senza sciupare il territorio».
«Sarà un centro avanzato – commenta l’avvocato Maurizio Natali del gruppo Romani – nel settore del wellness (benessere) e dell’health (cura): l’elemento che tiene insieme le attività è l’eccellenza delle acque termali che sono ben 5, ognuna con caratteristiche specifiche: Beatrice, Bevana, Angiolella, Orianna, Sara».
A firmare il progetto il professor Pierluigi Salvadeo del Politecnico di Milano al quale è stato affidato il compito di conciliare un intervento così articolato e all’avanguardia con il delicato contesto ambientale delle Terme di Carignano.
«Abbiamo costruito – spiega il progettista – un progetto ‘nascosto’ nella natura e che si confonde con il paesaggio». L’elemento centrale sarà la hall d’ingresso pensata come «un sistema collegato a tutti gli spazi (hotel, ristorante, suite e stanze e Spa)».
L’edificio storico, completamente ristrutturato, sarà destinato a eventi e iniziative culturali, e affiancherà l’hotel a 5 stelle, la Spa con le piscine, le pareti vetrate e la vista sul verde, la ristorazione (dal ristorante di livello al pasto veloce) e la clinica polispecialistica, a vocazione ortopedica. Se l’hotel avrà 132 stanze, tra cui diverse suite di differenti dimensioni, dalla junior all’imperial, la clinica sanitaria è stata pensata con 100 posti letto: di questi 40 saranno a pagamento, gli altri 60 dovrebbero essere convenzionati (10 saranno messi a disposizione dallo stesso gruppo Romani, gli altri 50 dovranno essere riconosciuti dalla Regione Marche).
«Sarà una struttura – chiarisce Natali – capace di fermare la mobilità passiva verso l’Emilia Romagna. Pensiamo ad un clinica con attività programmata e che sia punto di riferimento per gli sportivi e, in particolare, per i calciatori». Altro segno distintivo del progetto sono i patii, ad uso esclusivo per le suite, condivisi per le altre stanze dell’albergo. La vista del verde è un punto comune a tutti gli edifici, dalla Spa all’hotel, e lo sarà anche per la clinica privata.
«Non l’abbiamo ancora progettata – fa notare Salvadeo – ma vorremmo garantire un alto livello di comfort attraverso l’uso della luce naturale e di materiali caldi e accoglienti». «Le prestazioni assicurate, nell’arco di un anno (dalle visite agli interventi ndr) – chiarisce Natali – saranno 70 mila». Complessivamente l’investimento sulle Terme di Carignano (41 milioni di euro) dovrebbe portare ad +0,2% del Pil della Regione Marche nei primi due anni e ad un +5,3% per la città di Fano.
«Gli occupati – ha aggiunto Natali – saranno 400 (100 nella clinica, il resto tra albergo, Spa e ristorazione), più 750 occupati indiretti». Tre anni i tempi previsti per la realizzazione. L’obiettivo del gruppo Romani è restituire le terme alla città, arricchite da nuovi servizi nel settore del benessere e della cura alla persona: «Sarà una realizzazione unica – secondo Natali – che non esiste in tutte le Marche e che farà conoscere le Terme di Carignano in Europa». Di sicuro, sarà anche un modo per far rinascere una zona di Fano particolarmente cara agli abitanti del borgo di Carignano e in generale ai cittadini della Città della Fortuna.