Ascoli – Non tutto quello che è progresso e che oggi definiremmo smart può piacere. Facilita, aiuta ma ha tempi lunghi di realizzazione e soprattutto modifica le abitudini di ognuno di noi a scapito del rapporto umano. E’ il pensiero del sindaco di Castel di Lama, Mauro Bochicchio. Castel di Lama è un comune della vallata del Tronto che conta poco più di 8mila abitati, improntato alla crescita demografica, che però oggi si è fermata a favore della costa.
Sindaco, è scettico sul concetto di smart cities, soprattutto in riferimento ad un piccolo centro come quello che lei amministra?
“Non scettico ma realista. Sulla carta sono un bel progetto, ma hanno delle difficoltà per essere implementate. La nazione sta svolgendo un’operazione di digitalizzazione che ha avuto forte impulso durante il covid poichè c’è stata una necessità oggettiva, serviva imporre una distanza fisica. I comuni in qualche maniera stanno ereditando questi sistemi, ma non possono supportali da soli, si collegano a politiche nazionali. Ad esempio su Pago Pa operano tutti i comuni ma sono servizi su piattaforma sviluppata per noi, noi ci colleghiamo, lo sforzo lo fa la regione o lo stato. A livello comunale, se vogliamo, lo sforzo è partito da noi ancora prima del covid con la rivisitazione del sito internet e della app che manda notifica delle news pubblicate sul sito”.
Quanto è digitale il comune di Castel di Lama?
“Il Comune è digitale in parte, lo sarà in toto quando parte amministrativa e cittadini colloquieranno in maniera digitale. Ci stiamo in parte riuscendo e abituando il cittadino a fare in questo modo, durante il covid abbiamo sperimentato la digitalizzazione, ad esempio, con la distribuzione dei buoni spesa. Prima tutte le istanze arrivavano in forma cartacea, ora il procedimento si è ribaltato. Il venire in comune diventa soggettivo. Ad esempio sulle iscrizioni per gli scuolabus, abbiamo digitalizzato l’operazione aggiungendo le fermate nel form per sviluppare un piano di trasporto che prima non esisteva. Abbiamo anche esteso il servizio al pagamento su piattaforma implementata ma non è proprio, diciamo, user friendly. Delle difficoltà sempre ci sono. Gran parte dei contributi ormai li paghi con lo Spid, ma siamo in una situazione ancora ibrida, non sono sistemi semplici. Bisogna fare in modo che diventino più semplici e digeriti dalla popolazione. Ci vorrà del tempo, anni. Lo ‘smart’ da un lato avvicina i cittadini a certi servizi, dall’altro lo spersonalizza un po’. Si perde il contatto umano”.
Tra le dimensioni tracciate dall’Unione Europea c’è quella di Smart living ossia servizi su salute, sicurezza, educazione e cultura. Quanto è già stato fatto a Castel di Lama e quanto c’è ancora da fare?
“Sulla sicurezza non abbiamo grossi problemi, abbiamo partecipato al bando per la videosorveglianza, abbiamo utilizzato fototrappole per ridurre i conferimenti erronei e stiamo implementando una App per il tracciamento dei rifiuti”.
Di cosa si tratta esattamente?
“L’App è realizzata con finanziamento regionale e abbiamo istallato dei dispositivi bluetooth in tutte le postazioni vetro e umido, circa 150. Spiegandomi meglio, noi abbiamo un sistema di raccolta differenziata con ritiro a casa, al sabato, di carta e plastica, l’indifferenziata il giovedì, per umido e vetro, invece, ci sono i cassonetti di prossimità e qui abbiamo installato apparecchi bluetooth, applicati anche ad esempio in ambito turistico, ai quali ci si può collegare con l’App dimostrando di essere in prossimità del punto di raccolta e che ti consente di informare che stai conferendo il rifiuto. Così faremo in modo che si conferisca in orari e giorni giusti e potremo premiare chi conferisce in maniera corretta. Ogni conferimento dà un punteggio. Non si sanziona ma si premia”.
Quali gli altri progetti sulle politiche ambientali?
“Abbiamo la nostra casetta dell’acqua, un migliaio di famiglie la utilizza e questo ci consente di ridurre la produzione e l’utilizzo delle bottiglie di plastica. Lavoriamo anche sul risparmio energetico, abbiamo cambiato l’illuminazione in tutto il centro cittadino con la sostituzione delle vecchie luci con i led ottenendo un importante impatto sul risparmio e rendendo le bollette dell’ente più sostenibili”.
La crisi energetica sta mettendo a dura prova la nostra nazione, cosa possono fare i comuni con l’ausilio delle nuove tecnologie e l’utilizzo delle rinnovabili?
“Avevamo fatto alcuni impianti rinnovabili su alcuni edifici comunali installando pannelli fotovoltaici, ora stiamo vedendo con il Pnrr di implementarli per ridurre i consumi nelle strutture e dare aiuti a operatori economici e famiglie facendole entrare in queste comunità energetiche”.
Avete agito anche sulle scuole…
“Sì, le abbiamo dotate, e forse siamo anche l’unico comune del territorio ad averlo fatto, di impianti di aerazione con recupero di calore, così miglioriamo l’aria che si respira nelle nostre scuole. Con il covid eravamo obbligati a tenere le finestre aperte a scuola e questo portava ad un aumento dei costi per il riscaldamento che oggi sarebbe insostenibile alla luce della crisi in atto. Con questo sistema ricambi l’aria e riscaldi quella che rimetti dentro senza raffreddare l’aula”.
Grazie al Pnrr e ai fondi della comunità europea oggi ci sono più possibilità di ragionare in ottica Smart cities? Avete presentato dei progetti per intercettare questi fondi?
“Abbiamo presentato 5 progetti per la rigenerazione urbana. Parliamo della riqualificazione di via Scirola, di tutto il Bambinopoli, parco della pace, un altro parco urbano di Sambuco che andrà a collegare la frazione storica con la parte più nuova. E poi piazza della libertà”.
Alla luce di tutto questo quale sarà la Castel di Lama del futuro?
“Castel di Lama aveva in progetto di arrivare a 20mila abitanti, poi il progetto di crescita demografica si è fermato, stiamo calando anche perché l’area industriale vicino a noi vive una forte crisi. Castel di Lama è una città che deve consolidare i propri servizi, è una città che ha servizi per i cittadini, servizi da grande città, impianti sportivi importanti, deve consolidarli, nati trent’anni fa e che oggi necessitano di urgente manutenzione, non facili da mantenere in perfetta funzionalità”.