Pesaro – La Fondazione Cassa di Risparmio di Fano punta sui giovani. E’ la ventata di novità introdotta dal presidente Giorgio Gragnola, da tre anni alla guida della Fondazione Cassa di Risparmio di Fano. Una scelta, non scontata, che sta caratterizzando la sua presidenza con una serie di iniziative innovative (30+30, 30 di note, Edita, il concorso internazionale di clarinetto, Porto Futuro solo per citarne alcune).
“Le Fondazioni bancarie – ricorda Gragnola – sono soggetti privati, che hanno modalità di agire snelli e veloci. Soggetti innovatori a cui spetta l’onere di individuare e percorrere strade nuove. Non possiamo solo parlare di giovani, ma dobbiamo saperli ascoltare, stare con loro e capirne bisogni e linguaggi: è un dovere morale quello di offrirgli delle opportunità anche in questo territorio. Ci sono tanti problemi da risolvere e a cui dare delle risposte, non possiamo permetterci di fare a meno dell’intelligenza e dell’energia di giovani capaci e preparati”.
Una delle critiche più comuni rivolte ai giovani è che vogliano tutto e subito: lei che ne pensa?
“Per raggiungere gli obiettivi servono sacrificio, costruzione e continuità nell’impegno. Chi nella quattro giorni di ’30+30’ ha portato la propria esperienza ha fatto capire chiaramente le difficoltà e i problemi che ha dovuto superare”
Qual è l’obiettivo dell’operazione giovani?
“Le Fondazioni di origine bancarie sono soggetti sconosciuti alla maggior parte delle persone. Oggi la nostra Fondazione ha sempre le porte aperte alla città e al territorio perché tutti possano conoscerne la storia e il patrimonio culturale. In 30 anni la Fondazione ha riversato sul territorio 60 milioni di euro (120 miliardi delle vecchie lire) e credo che con il suo operato si sia meritata la credibilità di cui gode. Le opere realizzate e i contributi dati continuano a produrre effetti positivi. Ed ecco che il nostro obiettivo è quello di portare i giovani a porsi due domande: cosa può fare oggi la Fondazione per me e cosa posso fare io per la Fondazione?”
Altra iniziativa interessante è quella dei bandi di crowdfunding a sostegno del terzo settore: perché avete fatto questa scelta?
“Vogliamo che la Fondazione sia l’innesco di un processo che, poi, viene portato avanti in maniera autonoma. Il mondo del terzo settore è importante e nel nostro territorio è in forte fermento negli ambiti più diversi. Quello che serve è una maggiore capacità nello strutturare progetti e nel valutare la loro sostenibilità. Il pregio del crowdfunding è la selezione delle proposte, attraverso il confronto con il mercato. Anche in questo caso il valore dei giovani può essere fondamentale”
Presidente Gragnola, tra un anno scade il suo mandato, si ripresenterà per il prossimo quadriennio?
“In questi tre anni, di cui due anni e mezzo di pandemia, ho avuto altro a cui pensare. E’ stato un momento molto complicato, soprattutto nella prima fase è stato un impegno quotidiano senza sapere quello che sarebbe successo il giorno successivo. A fine febbraio 2020 abbiamo dismesso più di un terzo del nostro portafoglio, una scelta che ci ha salvato. Con l’incertezza del virus è difficile mettere in moto una macchina complessa, come la Fondazione Cassa di Risparmio di Fano, che impone programmazione e organizzazione di eventi. Ad esempio la grande mostra dedicata al Magini, che avremmo dovuto organizzare nel 2020, a causa della pandemia, è diventata virtuale. Nonostante tutto la Fondazione, anche durante l’emergenza sanitaria, non è rimasta immobile, ma ha creato tante iniziative”.