La Spezia – Tetti configurati ad orti, impianti di recupero dell’acqua piovana, pannelli fotovoltaici per l’autosostenibilità energetica, cucina comune e altri servizi condivisi. Così gli eco-condomini solidali. Un progetto innovativo di forte valenza sociale, oltreché architettonica. Gli edifici, infatti, sono stati pensati per mettere sotto uno stesso tetto giovani e anziani e dar vita a rapporti virtuosi tra loro, in un contesto di ritrovato verde urbano. L’idea è dello studio Fabrica, una cooperativa di giovani architetti e ingegneri spezzini che fa della smart-city un modello da riempire di contenuti. Nello specifico, gli edifici individuati sono le ex scuole di Fabiano e Melara.
Il progetto, commissionato dal Comune, è pronto; è stato selezionato nell’ambito del bando emesso dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti “Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare” ed è in attesa di finanziamenti. La sollecitazione alla configurazione del progetto di co-housing è venuta dagli assessore ai lavori pubblici e ai servizi sociali, Luca Piaggi e Giulia Giorgi nell’ambito della strategia tesa a dare risposte all’emergenza abitativa e nello stesso tempo a migliorare il patrimonio comunale esistente e riqualificare i quartieri di periferia.
Quello del recupero delle scuole di Fabiano e Melara è un tassello del mosaico, il più innovativo dal punto di vista della coabitazione di giovani e anziani. Qual è l’elemento qualificante?
«La sostenibilità declinata non solo a livello energetico, ma anche di rapporti umani nei quali l’esperienza e il fattore tempo degli anziani si fanno risorsa per i giovani e la facilità di movimento di questo si fa servizio per i primi» dice Daniela Cappelletti architetto e vicepresidente di Fabrica.
Esempi?
«Servizio di babysitter per giovani coppie a cura degli anziani, acquisti per questi a cura dei giovani, insieme alla loro abilità nel muoversi in rete per facilitare gli anziani nella gestione dei rapporti col servizio sanitario e le istituzioni in generale».
Configurazione smart dell’immobile?
«Ovviamente sono previsti l’efficientamento energetico e la posa di pannelli solari. Poi spazi di coltivazione nel tetto con possibilità di recupero dell’acqua piovana; cucina centralizzata per servire gli utenti, chiamando questi alla valorizzazione dei talenti: quello gastronomico è uno ma anche altre esperienze possono essere condivise. Anche l’infrastrutturazione digitale è una variabile sulla quale puntare, sul piano della videosorveglianza, dell’irrigazione, della cura dei giardini attigui, da riqualificare».
Quanti alloggi?
«Complessivamente 25». Requisiti di accesso? «L’idea del Comune è quella di fronteggiare l’emergenza abitativa».
Lo studio-Fabrica per la città futura. Quaranta cervelli per l’elaborazione di progetti innovativi
Si chiama Fabrica, è nata tre anni fa. E’ una cooperativa di circa 40 giovani ingegneri e architetti spezzini. La presiede Nicola Brizzi. Due le sedi: a Riccò del Golfo e alla Spezia, in via Fontevivo. L’approccio innovativo alle soluzioni strutturali e architettoniche impegna Fabrica in varie parti d’Italia. Fra i progetti più importanti il Centro direzionale della Coopreno.