Spezia – La città ‘digitale’, smart e tecnologica non si inventa dall’oggi al domani. E’ un processo che richiede visione d’insieme, capacità di progettare e intercettare finanziamenti con un ottica di medio o lungo periodo. E sotto questo profilo la Liguria ha ancora un bel pezzo di strada da fare. L’unica che per ora se la cava è Genova che si piazza al 15° posto, riuscendo a restare agganciata alla top ten delle città capoluogo italiane, nella speciale classifica stilata da «ICity Rank 2021», l’indagine sulla digitalizzazione delle città italiane di FPA, società del gruppo Digital360.
Gli altri capoluoghi della Liguria arrivano molto dopo: La Spezia al 36° posto, per un piazzamento comunque dignitoso, poi nella seconda parte bassa della classifica si trovano Savona, al 72° posto, e Imperia che divide la posizione 83 con Salerno e Siracusa.
La ricerca valuta il posizionamento dei comuni capoluogo nell’indice di trasformazione digitale, ottenuto dalla media aritmetica di 8 indici settoriali (disponibilità online dei servizi pubblici, disponibilità di app di pubblica utilità, integrazione delle piattaforme digitali, utilizzo dei social media, rilascio degli open data, trasparenza, implementazione di reti wifi pubbliche e diffusione di tecnologie di rete), frutto della sintesi di 36 indicatori basati su 130 variabili e circa 14.000 dati elementari quasi interamente frutto di rilevazioni di FPA realizzate durante l’anno.
Ma dove se la cavano meglio e peggio i capoluoghi della Liguria? Andiamo a vedere nel dettaglio. Partiamo dalle app municipali: anche Genova cala un po’ e scende al 23° posto, per le altre un tracollo con Spezia che scivola alla posizione 52, Savona e Imperia alla 88. Nelle tecnologie di rete e IoT (Internet of things) c’è il ribaltone: Spezia è il migliore di tutti i capoluoghi liguri, 16°; seguono Genova al 27°, Savona 81° e Imperia 86°.
Open data, qui la classifica è ristretta nel senso che i dati a disposizione (ed è un po’ il colmo) sono pochi: il ranking si ferma alla posizione 65 rispetto a 107 capoluoghi. A ogni modo meglio di tutti fa la Liguria che conferma il suo 15° posto, così come Spezia resta al 36°, Savona 48° e infine all’ultimo posto Imperia, 65° con un indice pari a ‘zero’ insieme a tanti altri capoluoghi. Il salvataggio arriva sui servizi online dove tutte e quattro le città se la cavano bene come posizione: Genova 25, Spezia 20, Savona 67 e Imperia 61.
Quanto sono ‘social’ le amministrazioni pubbliche dei capoluoghi liguri? Come sempre la migliore è Genova, che entra addirittura nella top ten con un 9° posto. Molto dietro Spezia, 55ª, malissimo Savona 104ª e Imperia 96ª. Va molto meglio sull’apertura, o trasparenza: Genova addirittura arriva sesta; Imperia e Savona si riscattano, rispettivamente 38ª e 47ª, scende Spezia al 70° posto. Sulle piattaforme abilitanti tutti devono migliorare, perché se Genova resta al 16° posto le altre sono parecchio indietro, Spezia 54, Savona 58 e Imperia 64. Per il wi-fi invece c’è un curioso pari merito fra Genova e Spezia, tutto casalingo, al 19° posto, Savona 53ª e infine Imperia ancora indietro al 70° posto.
I macro-indicatori in otto settori
Dal 2020 FPA ha modificato gli obiettivi dell’indice ICity Rank, realizzato a partire dal 2012 e, perciò, giunto alla decima edizione, da strumento per la valutazione della smartness complessiva delle città italiane (tradizionalmente articolato nelle dimensioni economica, ambientale, governance, qualità della vita, mobilità, capitale sociale) in uno strumento più mirato, rivolto a valutare più specificamente i processi di trasformazione digitale. dei servizi Gli indicatori sono servizi pubblici, disponibilità di app di pubblica utilità, integrazione delle piattaforme digitali, utilizzo dei social media, rilascio degli open data, trasparenza, implementazione di reti wifi pubbliche e diffusione di tecnologie di rete.