Ecosostenibili, digitali e inclusive. Saranno così le città del futuro, frutto dell’evoluzione del concetto di smart cities che le nuove tecnologie hanno cambiato nel tempo. È il focus del progetto “QN Città Future” ideato dal Gruppo Editoriale Nazionale con l’obiettivo di coinvolgere i cittadini verso un comune obiettivo di sostenibilità, sollecitando la responsabilità sociale attraverso la sensibilizzazione su grandi temi globali quali innovazione, inclusione e green.
Grazie all’autorevolezza dei propri giornalisti, al legame con il territorio e alle forza delle relazioni con le istituzioni, QN ha realizzato un progetto multimediale alla base del quale c’è l’analisi del concetto di innovazione condotta attraverso la trasformazione digitale, che riguarda diversi ambiti di applicazione: energia, trasporti, sicurezza, gestione e monitoraggio ambientale, rifiuti, edilizia pubblica eccetera.
Parlare di Città Future significa parlare di quei sistemi/strategie che fanno di una città uno spazio intelligente, sostenibile e innovativo, in grado di garantire alta qualità di vita ai propri cittadini. Significa, quindi, anche parlare del grado di felicità e realizzazione dei singoli individui all’interno della comunità. Sono sei i digital panel dedicati ai singoli temi che caratterizzano il concetto di Smart Cities: Smart People (partecipazione dei cittadini, coinvolgimento e fiducia nelle istituzioni); Smart Governance (le istituzioni devono implementare i servizi, renderli fruibili e comunicarli); Smart Living (la gestione di 4 principali driver: salute, educazione, sicurezza, cultura); Smart Economy (crescita economica dei territori); Smart Mobility (come la mobilità individuale e collettiva impatta su salute e stile di vita); Smart Environment (migliorare l’impatto ambientale delle attività umane).
Sarà attivo sul web un canale dedicato a ‘QN Città Future’ che riprenderà i contenuti degli speciali cartacei di QN, QN Economia & Lavoro e delle singole edizioni di QN Il Giorno, il Resto del Carlino e La Nazione. Sul canale sarà possibile assistere allo streaming delle tavole rotonde digitali e avere aggiornamenti costanti sui progetti legati alle città future, con interviste inedite e filmati esclusivi. Attraverso il sito e i canali social i cittadini/lettori di QN potranno partecipare attivamente alle iniziative ponendo domande e lanciando proposte per rendere il progetto interattivo e inclusivo. Main partner del progetto “QN Città Future” è Ferrovie dello Stato Italiane.
Il primo dei sei digital panel dedicati ai singoli temi che caratterizzano il concetto di Smart Cities è in programma giovedì 7 aprile alle ore 17 e avrà come tema “La costruzione partecipativa della città del domani: i cittadini con le proprie scelte protagonisti del loro futuro”. Moderati dal direttore di QN Quotidiano Nazionale e il Resto del Carlino Michele Brambilla, sono previsti gli interventi di Michele de Pascale, sindaco di Ravenna, Donato Speroni, Senior Expert Comunicazione di Asvis, Stefano Stortone, fondatore e amministratore di BiPart, Francesco Ubertini, presidente di Cineca, e del governatore della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini. La case history dalla quale partirà la discussione della tavola rotonda è il progetto Dare, coordinato dal Comune di Ravenna grazie al supporto di Cineca.
«Il quartiere della Darsena di Ravenna – spiega de Pascale – rappresenta la nostra storia, ma anche la nostra capacità di progettare il futuro della città, città europea, innovativa. Da un lato si sviluppa il dismesso porto cittadino, lasciando suggestive archeologie industriali e, a ridosso, un’area residenziale, popolare e verde, simbolo di accoglienza, ma anche fragile e a tratti stigmatizzata. La rigenerazione del quartiere è un percorso reale, fortemente voluto e certamente avviato con interventi infrastrutturali, sociali e culturali e imprenditoriali».
«Parlare di smart cities – afferma Stortone anticipando il suo intervento del 7 aprile – vuol dire anche pensare a una smart democracy.
Una città e una democrazia smart non sono solo quelle che rendono intelligenti le cose o che sfruttano l’intelligenza delle cose, ma quelle che, attraverso l’accesso e lo scambio di informazioni e una partecipazione attiva dei cittadini, rendono più intelligenti le decisioni e più consapevoli le persone.
Parlare di democrazia smart non vuol dire soltanto rendere una città più attraente, innovativa e sostenibile per i cittadini, ma farlo attraverso il coinvolgimento dei cittadini stessi». Infine Ubertini affronterà il tema della trasformazione digitale della nostra società, evidenziando l’importanza strategica dei dati e del calcolo e dello sviluppo di tecnologie digitali al servizio delle persone, per la messa a punto di soluzioni innovative per la medicina e la salute dei cittadini, e della creazione di gemelli digitali urbani per affrontare le sfide del Green Deal.