Prato – Potenziare la telemedicina, cioè visite e servizi medici da effettuare a distanza tramite una connessione internet, per semplificare la vita ai pazienti, ridurne gli spostamenti e i tempi d’attesa. Di questo sistema si parla da tempo, con un boom soprattutto nel periodo di peggiore diffusione del covid, ma si è ancora distanti dal trovare una piena applicazione.
A dare un nuovo impulso al tema sono però gli addetti ai lavori e gli specialisti. Di telemedicina, ad esempio, si è parlato durante il convegno dei neurologi toscani che si è svolto a Firenze. Un’occasione per riflettere sui cambiamenti in atto nella cura e nella gestione dei pazienti.
«Il convegno è stata una straordinaria occasione di confronto e approfondimento sulle politiche territoriali in relazione all’implementazione del Pnrr – spiega Pasquale Palumbo, direttore di neurologia dell’ospedale di Prato e segretario regionale della Società italiana di neurologia -. Un appuntamento che ha visto partecipare i neurologi dei diversi ospedali e delle università toscane.
Sicuramente nei prossimi anni la neurologia dovrà riprogettare il proprio ruolo. Nell’ultimo decennio è emersa l’importanza dei neurologi negli ospedali e in pronto soccorso. Per il futuro dovremo cogliere le opportunità dei cambiamenti in atto nella sanità territoriale: penso alla riorganizzazione del distretto, alla costruzione delle case di comunità e allo sviluppo tecnologico».
Inevitabile trattare temi legati alle patologie croniche come demenza, malattie cerebrovascolari, gravi cerebrolesioni acquisite, Parkinson, sclerosi multipla, epilessia, Sla, e di come gestirle. Anche attraverso la telemedicina.
«E’ una di quelle innovazioni su cui bisognerà puntare e che con il periodo pandemico ha avuto un forte impulso come strumento di comunicazione rapido ed efficace – aggiunge Palumbo -. Oggi viene utilizzata come strumento di valutazione clinico- assistenziale nella televisita di controllo, dove alcuni bisogni del paziente non richiedono una valutazione diretta e in presenza. Un altro campo di applicazione è nel teleconsulto, dove su precisi quesiti clinici è necessario il parere di super esperti su aspetti molto specifici, come ad esempio avviene nelle malattie rare. In questi casi è possibile connettersi a distanza condividendo immagini radiologiche e altra documentazione clinica».
I vantaggi dei dialoghi a distanza non finiscono qui. «Anche la formazione sta beneficiando delle potenzialità delle teleconferenze, facilitando la partecipazione ed ottimizzando i tempi – conclude Palumbo -. Ma il vantaggio maggiore lo avrà il paziente quando potrà essere raggiunto al proprio domicilio, da dove potrà sottoporsi a distanza a una visita, al controllo di parametri clinici, di laboratorio e all’esecuzione di esami diagnostici, come un elettroencefalogramma».
Presto le televisite saranno realtà. Un’ulteriore innovazione per mettere in contatto l’ospedale col territorio Città Future
Pasquale Palumbo, direttore di neurologia all’ospedale Santo Stefano sottolinea l’utilità della telemedicina Anche l’ospedale Santo Stefano sta puntando sulla telemedicina, migliorandone il campo operativo. «Stiamo lavorando per applicare un modello sostenibile e realizzabile di televisita – spiega Pasquale Palumbo -, che metta in collegamento ospedale e domicilio del paziente. Per quanto riguarda la teleformazione e il teleconsulto sono strumenti abituali di lavoro».