Lucca – La tecnologia si prende cura dell’ambiente e delle aziende. È il caso delle stazioni agrometeorologiche che, per consumare meno risorsa idrica sono collegate ad invasi e laghetti, ma anche dei trattori con guida automatica per lavorazioni più precise, utili a tagliare i costi del carburante e migliorare la sicurezza del conducente; oppure dei sensori, GPS, mappature satellitari, quantimetri ed App per il controllo remoto con il cellulare per una gestione più razionale ed energie rinnovabili per risparmiare sulla bolletta elettrica.
È il nuovo che avanza, fatto di ricerca e tecnologia, una spinta verso il futuro che, indubbiamente, utilizza le nuove frontiere per mettere insieme il patrimonio ambientale con la sfida, sempre più incalzante, delle imprese.
Fra le tante novità in campo tecnologico, troviamo i droni impollinatori per aumentare la produzione di olio e mantenere il paesaggio. Insomma, la tecnologia 4.0 arriva in soccorso degli agricoltori per aiutarli a far fronte ai cambiamenti climatici, sempre più caratterizzati da periodi di lunga siccità e da eventi estremi, ma anche ai rincari fuori controllo dei costi di produzione causati dalle tensioni internazionali.
Lo spiega bene il presidente di Coldiretti Toscana, Andrea Elmi: «L’impiego della tecnologia in campo, sta dimostrando in questo delicato momento della nostra storia – con le imprese strette tra la morsa insostenibile dei rincari dei costi di produzione e l’emergenza siccità – che si possono ridurre i costi correnti di concimi, carburanti, elettricità e al contempo evitare sprechi, preservare le risorse idriche e tutelare la fertilità dei terreni aumentando fino al 45% la redditività delle colture».
Non si tratta, dunque, di fantascienza, bensì di attualità. «In Toscana – conclude Elmi – abbiamo già diverse sperimentazioni in corso che stanno dando risultati straordinari grazie ai progetti del Piano di Sviluppo Rurale; è necessario aumentare gli investimenti sull’agricoltura di precisione per ridurre gli sprechi, salvaguardare la fertilità del suolo ed aumentare la produttività».