Arezzo – Ad Arezzo aumentano le imprese individuali così come il numero di imprenditori stranieri è in costante crescita da dieci anni. La nostra è la quarta provincia per incidenza regionale delle startup e la terza per le Pmi innovative. Lo dice il rapporto Arezzo 2030 realizzato dall’università di Siena e da camera di commercio.
«Per intercettare la domanda imprenditoriale abbiamo guardato oltre la comfort zone aderendo a piattaforme europee così da avere confronti smart: abbiamo cavalcato l’innovazione anziché trincerarsi dietro un modo tradizionale di lavorare».
A dirlo Monica Manneschi, assessore all’innovazione tecnologica del comune di Arezzo, che commenta soddisfatta i dati. Però c’è anche il bicchiere mezzo vuoto: calano le imprese giovanili e i brevetti. Arezzo, capoluogo senza università, paga l’assenza di giovani Non lo nego. Però ogni territorio ha una sua storia che è difficile vedere entro i dati.
Quando si parla di giovani bisogna chiedersi quanto un giovane abbia intenzione di investire qui piuttosto che di spostarsi: allora va da sé che il percorso formativo delle nuove generazioni si vada a snodare anche fuori dalla nostra città. E mancando i giovani, manca anche quella parte creativa e dinamica. Perché Arezzo è strutturata soprattutto per anziani e bambini?
«Perché rimangono nella nostra città. Capitolo digitalizzazione. Secondo Icity di Fpa un terzo delle amministrazioni capoluogo non pubblicano open data. Ma in classifica Arezzo è seconda, subito dopo Torino. Abbiamo lavorato molto sull’accessibilità, specie sui siti web comunali che abbiamo adattato alle indicazioni. Abbiamo anche sviluppato un servizio di prenotazioni on line: in questo modo abbiamo reso la pubblica amministrazione snella e affidabile, adatta al cittadino. Però Arezzo non ha una pagina Instagram, vettore indispensabile sia per la comunicazione istituzionale che per la promozione.
«Ci siamo concentrati su «unico on line», la chat whatsapp con i cittadini gestita non da un robot ma dall’ufficio comunicazione. E’ il nostro punto di forza: ogni giorno vengono scambiati 200/300 messaggi e sono 6300 le persone iscritte ai canali broadcast. E poi siamo molto attivi sia su facebook, che secondo cityrank è il social più divulgativo, sia sulla app «Io» con cui le nostre info raggiungono un quarto dei cittadini, compresi i più giovani. Infine non dimentichiamo che tutti i comunicati stampa si trovano sul nostro sito web.