Empolese Valdelsa – Ha acquistato un van camperizzato trasformandolo in un ufficio professionale «itinerante» e rispettoso dell’ambiente: autosufficiente dal punto di vista energetico, tecnologico al punto giusto. L’obiettivo? Salire a bordo – in compagnia del fedele amico a quattro zampe Paride – per affrontare un «Van Working tour», ovvero viaggiare in giro per l’Italia e trasmettere il messaggio che lo smart working e il digital sono la soluzione a tanti problemi delle piccole città italiane.
Durante il viaggio – il tour 2022 è ormai entrato nel vivo – il «nomade digitale» mette la sua esperienza a disposizione di imprese e istituzioni interessate a sperimentare le opportunità del lavoro da remoto. Dietro l’idea c’è Samuel Lo Gioco, 15 anni di esperienza nel settore Ict, eclettico sostenitore del lavoro da remoto, che per un lungo periodo ha collaborato con le aziende del territorio come consulente. La sua iniziativa non a caso è sostenuta da Enegan Luce e Gas – azienda di Sovigliana, da sempre attenta alle tematiche legate alla Green economy.
«Abbiamo visto nel Van Working Tour valori molto vicini ai nostri – dichiara il presidente Andrea Guarducci – Così abbiamo deciso tramite la Aps Save the Planet, di compensare la Co2 emessa dal van piantando alberi nei centri toccati dall’iniziativa». Un progetto hi tech e green tutto italiano. Al momento sono 102 gli alberi piantati, da Catania all’hinterland milanese per un progetto che ha ottenuto il Patrocinio della Commissione Europea, e che rappresenta una sorta di missione contro il digital divide. Un viaggio di due anni tra i borghi per contribuire alla rivoluzione innescata dal lavoro a distanza.
«L’idea – racconta Lo Gioco – è nata durante il lockdown. La scintilla è scoccata leggendo un articolo del World Economic Forum nel quale veniva annunciato che nei prossimi anni in Italia saranno riesumati 2mila borghi come luoghi per i lavoratori a distanza. Puntiamo a sensibilizzare istituzioni, imprese e cittadini sul potenziale dello smart working».
Ma le nostre pubbliche amministrazioni sono davvero pronte a questo «salto di qualità»? «Il disservizio del digital divide – conclude Lo Gioco – è sdoganato. Ma il problema è culturale. Le p.a. hanno la responsabilità di costruire luoghi e servizi al cittadino in base alle esigenze, ma se l’età media è over 65 anni, il progresso di un Paese resta in secondo piano. I motivi per i quali non si progredisce e non si decolla? Il budget economico, la burocrazia per accesso ai fondi ed il poco tempo che un’amministrazione ha per investire in innovazione sociale. Un sindaco in carica per 5 anni non riesce a creare progetti a lungo termine, pertanto, si troverà a coprire buche. O poco più».
Lavoro agile? Ecco come farlo. Arriva la guida dell’esperta di marketing Martina Giacomelli
Lo spunto è stato il fenomeno delle «grandi dimissioni», il licenziamento di massa spontaneo che si è verificato a partire da luglio 2021, connesso al Covid. È nata così l’idea di un ebook sulla diffusione della cultura del lavoro agile. Si chiama «Smart working & benessere. A smart work for a smart life», ed è stato scritto dall’executive director di Inside Factory Martina Giacomelli, giovane esperta di marketing residente a Capraia e Limite.
Si tratta di un focus su come si costruisce il benessere dell’individuo e del professionista grazie all’approccio metodologico del lavoro agile. «L’obiettivo finale – dice Giacomelli – è avere più tempo per gestire tutte le nostre esigenze. È la grande promessa dello Smart Working, ma per renderla tale serve capire come impostare il lavoro in modalità agile». Smart worker, insomma, non ci si improvvisa. La guida è scaricabile gratuitamente.