Viareggio – Azimut Benetti spinge con decisione in direzione di uno sviluppo sempre più ecosostenibile per le proprie imbarcazioni. La strada intrapresa dal colosso della nautica però non è una rivoluzione in casa Azimut Benetti; piuttosto, è il coronamento di un percorso avviato già nei primi anni Duemila.
«Nel 2006 abbiamo prodotto il primo yacht diesel elettrico, ’Magellano’ – il ricordo della vicepresidente di Azimut Benetti Giovanna Vitelli –; nel 2010 il primo yacht ibrido ’Luminosity’. Siamo stati pionieri. Ora puntiamo su yacht che abbattano del 30 per cento i consumi e che facciano registrare un calo delle emissioni del 30 per cento grazie alla minore resistenza all’acqua, alla riduzione del peso degli yacht e alla nuova propulsione».
Tutto questo si traduce in imbarcazioni super green, «in grado di usare il calore dei motori – ha spiegato Vitelli – per scaldare l’acqua a bordo. Il fotovoltaico, poi, viene usato per produrre elettricità. Gli yacht saranno dotati anche di un sistema di purificazione per produrre acqua potabile. Non ci saranno rumori né emissioni quando lo yacht starà fermo in porto».
Una direzione, quella intrapresa da Azimut Benetti, che risponde anche alle esigenze di un mercato che cambia velocemente e che chiede sempre più sostenibilità. «Tutto questo ce lo chiedono gli armatori e gli acquirenti – sottolinea Sebastiano Fanizza, chief commercial officer di Azimut Benetti –; sono loro i primi a dare questi input. Per questo è nato ’B.Yond’. ibrido da 37 metri. In partnership con Siemens abbiamo lavorato per ridurre del 24 per cento le emissioni di anidride carbonica e dell’85 per cento le emissioni di azoto. Si può viaggiare anche modalità 100 per cento elettrica».