Pistoia – Un Archimede Pitagorico in salsa pistoiese: Maurizio Gelli è un inventore geniale. E come tale, non troppo fortunato. Sessant’anni, pistoiese di Masiano e proveniente da una famiglia contadina, dopo aver studiato alle scuole professionali, da 43 anni lavora nel settore metalmeccanico. «Che lavoro faccio? – sorride rispondendo alla domanda –. Sono un operaio, perché le cose me le costruisco da solo. Ma sono anche progettista e inventore, visto che mi occupo anche della loro progettazione. Il problema è che, come si dice in pistoiese, sono stucco. Pignolo. Se una cosa non mi soddisfa, ci lavoro giorno e notte finché non mi va a genio».
Al suo attivo ha una decina tra brevetti e «modelli di utilità»: dalla turbina eolica al sistema di diffusione del suolo omnidirezionale, passando per un innovativo traliccio a servizio della telefonia mobile. E proprio uno dei suoi tralicci è stato utilizzato nelle scorse settimane dalla Tim a Trento per garantire la copertura cellulare 4G e 5G al concerto di Vasco Rossi, così come era già successo alla Barcolana di Trieste. Si tratta di torri progettate e realizzate da Gelli per innalzare le antenne cellulari a 17 metri da terra.
La particolarità è che sono le uniche di quel genere in grado di resistere a raffiche di vento fino a 120 km/h. Ma la storia di Gelli parte da lontano: per anni ha lavorato per conto terzi facendo assistenza a gru e piattaforme aeree, poi si è specializzato in scenografie teatrali e televisive, mettendo la sua esperienza a servizio di talenti del calibro di Lina Wertmuller o realizzando strutture per «La Corrida».
Una quindicina di anni fa decise di progettare (e poi realizzare) una fortunata serie di torri-faro in acciaio inox, che sono state vendute in centinaia di pezzi tutta Italia tra le realtà di Protezione civile. Meno fortunata è stata una maxi-idrovora, capace di aspirare 22mila litri al minuto: prodotto ottimo, ma che a causa degli alti costi di produzione non è riuscito a decollare. Tra le grandi passioni di Gelli ci sono le turbine eoliche, prodotto sul quale ha effettuato molti studi fino a progettare una turbina orizzontale.
«Si tratta – spiega con malcelato orgoglio – di un prototipo in grado di funzionare coi venti tipici delle nostre zone, tra 2 e 6 metri al secondo. In pratica è progettata per lavorare in continuo e produrre energia con una velocità di almeno 2 m/s».
E per testarne le performance si è costruito nel suo laboratorio di Masiano una piccola galleria del vento. Chiusa l’azienda Metal- Gelli, dal 2018 è amministratore della società Ladysound che ha come core-business lo sviluppo di diffusori per l’alta fedeltà in monoblocco di alluminio e torri per la telefonia. «Si tratta di prodotti di altissima gamma – prosegue – destinati a mercati esteri, che avrebbero bisogno di finanziatori in grado di ‘esportare’ questi diffusori laddove ci può essere un pubblico interessato ad acquistarli».
Difficile penetrare un mercato come quello pistoiese. E il detto «nemo propheta in patria » si adatta perfettamente al caso dell’inventore di casa nostra. «Sì, Pistoia mi snobba. A parte le mie vanghe, che sono resistenti e molto richieste nel mondo del vivaismo, per il resto non sono mai riuscito a vendere i miei prodotti a Pistoia». Nemmeno il lockdown è riuscito a fermare la sua inventiva: «Anche durante i periodi più duri – conclude – non ho abbandonato il mio laboratorio e ho risposto ad alcune richieste che mi sono arrivate».
Attivo anche con il lockdown
Cosa ha inventato Gelli durante il lockdown? «Un macchinario destinato alle aziende che producono e commercializzano pasta e una pedana ruotante richiesta dall’ospedale di Careggi per consentire alle persone di ricevere in maniera uniforme il trattamento radioterapico».