Lunigiana – Il territorio guarda avanti e punta a un futuro che rispetta l’ambiente. E’ un risultato storico quello ottenuto dall’Unione di Comuni: la proposta progettuale dell’ente comprensoriale è arrivata prima, in Toscana, tra tutte quelle finanziate dal Pnrr dedicate alla costituzione di Green Communities e nell’investimento in cultura ed economia della sostenibilità.
Più di due milioni e mezzo di euro saranno quindi stanziati per lo studio di fattibilità di progetti green dedicati a tutto il territorio che dovranno essere attuati entro il 2025. Nei giorni scorsi buona parte degli amministratori lunigianesi hanno evidenziato l’ottimo risultato ottenuto e tracciare alcune linee guida da seguire nei prossimi anni.
Per ora sono stati indicati gli obiettivi da raggiungere, per le opere e la localizzazione dei singoli interventi bisognerà ancora aspettare. Gli ambiti di intervento sono molteplici, si va dalla gestione del patrimonio agri forestale a quello delle risorse idriche, fino al turismo sostenibile, capace di valorizzare le produzioni locali. E ancora sviluppo sostenibile ed efficienza energetica del patrimonio edilizio esistente.
«È un risultato storico per la Lunigiana – aveva esordito nei giorni scorsi il presidente dell’Unione Gianluigi Giannetti –, una grande spinta anche dal punto di vista morale, ci siamo resi conto che davvero l’unione fa la forza. Da qui al 2026 porteremo avanti un percorso importante».
L’iter è stato seguito, con una delega ad hoc, da Matteo Mastrini, sindaco di Tresana e Marco Pinelli di Podenzana. «L’unione fa la forza – aveva detto Mastrini – e non c’è alternativa, il bando era pensato per le Unioni, riusciremo a portare risorse sul nostro territorio. Tutti hanno proposto cosa portare e cosa aggiungere, per ottenere un risultato comune».
«La reazione alla comunicazione della notizia dell’esito del bando – aveva aggiunto Pinelli – è stata una delle cose più belle. Un reazione che esprime competenza, passione e fiducia nel futuro. L’Unione si è assunta una grande responsabilità, un grande impegno perché in ballo non c’è la credibilità di un sindaco, ma la possibilità di costruire un percorso di sviluppo sostenibile del territorio, per conseguire obiettivi da qui ai prossimi anni».
Coinvolto anche il Parco nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, che ha moltiplicato le risorse a disposizione per il nostro territorio. «Sento molto entusiasmo – aveva detto il presidente del Parco Fausto Giovanelli, collegato da remoto –, non si tratta solo di un progetto, ma di una agenda di lavoro, che si basa su due parole chiave: verde e comunità».
In sala era presente anche il docente dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia Davide Barater: con il collega Stefano Orlandini ha fornito supporto indispensabile alla stesura del progetto. «Quello che ci importava – aveva detto – era concentrarci sulla cultura della sostenibilità ambientale, sulle tematiche green, sono orgoglioso e contento del risultato del bando perché la Lunigiana ha saputo fare sinergia».
La parola era poi passata a Sara Tedeschi e Paolo Bestazzoni. «C’è una grande mole di lavoro dietro all’esito del bando – era intervenuto quest’ultimo –, siamo partiti dai documenti di programmazione di cui l’Unione è dotata, come il Piano strutturale intercomunale o studi di fattibilità. Abbiamo indicato gli obiettivi che vogliamo raggiungere, non le opere e la localizzazione dei singoli interventi. Entro fine anno dovremo pensare all’affidamento degli incarichi, entro il primo trimestre del 2026 tutto dovrà essere rendicontato».
«Prossimo obiettivo è la firma della convenzione con il Ministero per iniziare l’iter e accedere ai fondi – aveva proseguito la Tedeschi –, nel 2023 affideremo gli studi di progettazione, per poi passare alla realizzazione materiale delle opere».
Rilancio territoriale con traguardo 2025
Più di due milioni e mezzo di euro saranno quindi stanziati per lo studio di fattibilità di progetti green dedicati a tutto il territorio che dovranno essere attuati entro il 2025. Gli ambiti di intervento sono molteplici, si va dalla gestione del patrimonio agri forestale a quello delle risorse idriche, fino al turismo sostenibile, capace di valorizzare le produzioni locali. E ancora sviluppo sostenibile ed efficienza energetica del patrimonio edilizio esistente.