Prato – Un tavolo dedicato alla promozione sostenibile e circolare dell’agricoltura e della filiera corta pratese, capace di coinvolgere tutti gli addetti ai lavori, per arrivare alla piena valorizzazione delle produzioni agroalimentari locali. A costituirlo è stato il Comune di Prato che è arrivato alla firma di un accordo assieme al Pin, Ciao Toscana Centro, Coldiretti Firenze Prato, Mercato Terra di Prato, Unione Pratese degli Agricoltori, Confartigianato Imprese Prato, Confesercenti Prato, Confcommercio Pistoia e Prato, Cna Toscana Centro, e Pane di Luna.
Da aprile l’amministrazione comunale ha avviato i lavori per un tavolo dedicato all’agricoltura urbana sostenibile, la cui costituzione definitiva rappresenta la prima vera azione incentrata sulla valorizzazione della filiera corta che ha l’obiettivo di sostenere l’economia locale urbana e periurbana del territorio. Questo Tavolo rientra nella strategia ‘Prato Circular City’, promossa dal Comune di Prato, per facilitare la transizione della città verso l’economia circolare.
L’impegno di tutti gli stakeholder coinvolti è indirizzato a riunirsi periodicamente per la pianificazione delle politiche strategiche di settore con un approccio integrato e sistemico, orientate all’attuazione di percorsi virtuosi per la minimizzazione degli scarti agroalimentari e al consumo responsabile in chiave di economia circolare.
Fra gli obiettivi c’è la definizione di un modello di governance che coordini la gestione del territorio agricolo, la produzione agricola periurbana e quella urbana, e lo sviluppo di un sistema agricolo urbano circolare basato sui saperi e sulle eccellenze del territorio con politiche sostenibili e di innovazione.
«Il protocollo si inserisce nelle politiche per la gestione del territorio agricolo – spiega l’assessore all’urbanistica Valerio Barberis -. L’obiettivo è di realizzare un’idea della città in cui il tema dell’agricoltura è centrale per la gestione ecologica e ambientale strettamente connesso con la produzione agricola e agroalimentare. Nel concreto il protocollo si traduce in tavoli di lavoro che possono riguardare, ad esempio, il rapporto tra produzione agricola locale e le mense pubbliche, oppure la possibile relazione tra aziende del distretto tessile e l’agricoltura».
«Il tema dell’agricoltura e dell’agroalimentare, con la firma del protocollo, viene inserito in una strategia più generale, che a sua volta mira a guardare anche ai modelli in materia a livello regionale e nazionale aggiunge l’assessore alle attività produttive Benedetta Squittieri -. Da questo lavoro condiviso può essere sistematizzata la distribuzione delle competenze tra gli attori che affrontano il tema. In questo, la presenza anche del Pin tra i firmatari qualifica e dà valore al lavoro futuro».