Siena – Mappe tattili per essere guidati dentro le sedi universitarie, un avatar per visitare da remoto e in modo interattivo i musei universitari, interventi strutturali che hanno reso accessibili e fruibili tutti gli spazi di studio, un servizio di ascolto e supporto psicologico e uno di screening gratuito per riconoscere e valutare eventuali difficoltà di apprendimento. Sono i grandi passi in avanti che ha fatto l’università di Siena, fra gli atenei italiani capofila, nel garantire l’accesso fisico alle proprie sedi a tutti gli studenti.
Un percorso portato avanti grazie all’utilizzo di tecnologia smart, capace di semplificare la vita e garantire l’accesso agli studi. L’ultimo passo in avanti in questo senso è stato fatto nei giorni scorsi grazie all’installazione di innovative mappe tattili. Utilizzando il palazzo del rettorato dell’Università di Siena come edificio pilota, sono infatti state installate le mappe tattili e i dispositivi necessari per rendere fruibili e visitabili, in particolare a persone con disabilità visiva, le zone comuni e gli uffici preposti all’attività di front office.
Il progetto prevede l’installazione di mappe realizzate in rilievo e dotate di codice Braille posto ad integrare le scritte presenti e consultabili dalle persone ipovedenti attraverso l’utilizzo di un font adatto e del contrasto generato dalla scelta dei colori. La realizzazione dell’iniziativa è stata resa possibile grazie alla collaborazione tra la Divisione tecnica e l’ufficio accoglienza disabili e servizi Dsa dell’Ateneo. Alla presentazione, nei giorni scorsi sono intervenuti Emanuele Fidora, Direttore generale dell’Università di Siena, la professoressa Maria Rita Digilio, delegata del Rettore all’accesso e frequenza degli studenti disabili, Massimiliano Pagni e Marco Zotto della Divisione tecnica e Maria Gabriella Giorgi per l’ufficio accoglienza disabili e servizi Dsa.
«Il progetto – spiegano dall’ateneo senese – rappresenta la volontà di avviare un percorso concreto volto a rendere l’Università di Siena inclusiva ed aperta all’insegna dei valori di accoglienza, uguaglianza che da sempre contraddistinguono l’Ateneo, estendendo quanto fatto a tutte le sedi universitarie. Soltanto il mese scorso l’università si era dotata di un avatar per rendere i propri musei sempre più accessibili, inclusivi e partecipativi. BrainControl Avatar, questo il suo nome è pensato per permettere a tutti, anche a persone con difficoltà motorie o lontane, di visitare da remoto spazi espositivi ed eventi. In maniera del tutto indipendente, è possibile comandare un alter ego robotico, regolando audio, video e altezza del campo visivo. In questo modo l’esperienza è immersiva e reale, come se si stesse visitando di persona il museo prescelto. La persona connessa può quindi interagire con quelle presenti al museo e con lo stesso operatore museale.