Sovicille (Siena) – Forever Bambù, realtà leader nella piantumazione di bambù gigante con agricoltura biologica e simbiotica, ha avviato in questi giorni la prima ricerca per creare il primo disciplinare al mondo per la coltivazione di una pianta tanto comune quanto rara per le sue qualità di stoccaggio della Co2: il bambù gigante.
Il nuovo progetto di ricerca e sviluppo, denominato Sbam4Bbees, è realizzato in collaborazione con due eccellenze italiane: Isires, Istituto Italiano Ricerca e Sviluppo, e il Dipartimento di Ingegneria Chimica, Materiali, Ambiente – Dicm, dell’Università La Sapienza di Roma, diretto dal professor Antonio Zuorro.
«La ricerca è stata sposata da Isires perché conforme a cinque criteri differenzianti: novità della sperimentazione, creatività come proposizione originale, sistematicità tesa a produrre una metodologia e un disciplinare, la trasferibilità del know how e, quinto, l’incertezza, scientifica e tecnologica» spiega Giorgio Perona, presidente di Isires e Responsabile del Progetto di Ricerca & Sviluppo.
Il progetto, che si concluderà a fine 2024, è finanziato da Destinazione Italia e lo dirigono, accanto a Perona, l’agronomo Raffaele Mana, in veste di Product Manager dell’azienda e il professore Antonio Zuorro, del Dipartimento di Ingegneria Chimica, Materiali, Ambiente – DICMA, Università La Sapienza di Roma, quale Responsabile Scientifico.
L’obiettivo è ambizioso, il progetto Symbiotic Biological Agricolture Method 4 Bambù Based Ecosystem Services (Sbam4Bbees) punta alla certificazione del metodo innovativo di agricoltura simbiotica di Bambù Gigante (Phyllostachys Edulis) creato da Forever Bambù, attraverso processi di analisi volti a formalizzare un vero e proprio disciplinare, convalidando e ampliando le modalità di lavoro attuate nel bambuseto di Sovicille, in provincia di Siena, che occupa una superficie complessiva di 17 ettari piantumati a bambù gigante.
«Le qualità ambientali del bambù sono così straordinarie che vogliamo mettere a disposizione di tutti i risultati del nostro metodo proprietario di coltivazione, in Italia come ovunque» commenta Mauro Lajo, amministratore delegato di Forever Bambù.
«Il mondo intero ha e avrà sempre più bisogno di assorbire la Co2: e pulire la nostra impronta ambientale investendo in pratiche naturali e insieme ingegneristiche come la natura ci ha insegnato a fare è fondamentale. Abbiamo scelto Isires e La Sapienza come partner ideali per dare nuove conferme al grande valore di questa pianta straordinaria, che grazie alle sue non comuni capacità di crescita rapida – perciò erroneamente reputata infestante -, alla sua natura pacifica (il bambù non rilascia alcuna sostanza repellente per altre piante, a differenza di tutte le altre), è adatta a potenziare il polmone verde del nostro Pianeta assicurando grandissimi benefici all’intero ecosistema».
La ricerca parte da una valutazione del terreno con l’analisi dei micro e macro-elementi e sulla quantità di anidride carbonica stoccata nel campo di Sovicille tradizionalmente coltivato per cereali e foraggio e nel 2018 riconvertito a bambuseto. L’obiettivo cardine sarà identificare l’addizionalità giusta per sviluppare la migliore coltivazione simbiotica per elevare i risultati nell’abbattimento della carbon footprint. Il tutto, tutelando e favorendo lo sviluppo della biodiversità del terreno e del sito, aumentando il carbonio stoccato con lieviti, batteri, micorize a favore di avifauna e entomofauna.