Tra le eccellenze fiorentine in campo di progresso e innovazione smart è impossibile non citare il progetto Snap4City, una tra le piattaforme più innovative in materia di Internet of Everything (IoE), l’approccio che «connette» spazi fisici, oggetti e dispositivi mobili, offrendo enormi opportunità di sviluppo per le città intelligenti. La soluzione open source Snap4City sviluppata dal DISIT Lab (Distributed Systems and Internet Technology Lab), diretto da Paolo Nesi, del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione ha ottenuto il primo premio di «Select4Cities», una gara lanciata nell’ambito del programma europeo Horizon 2020 per offrire uno strumento gratuito ai decisori delle politiche pubbliche cittadine da applicare nei settori della logistica, dei trasporti, dell’ambiente e della sicurezza.
Professor Nesi, può spiegare di cosa si tratta Snap4City?
«La nostra piattaforma ha l’obbiettivo di acquisire dati da tutte le sorgenti possibili, servizi, operatori, mobile app, riprese, reti wifi o anche telecamere termiche. Una volta che tutti questi dati sono stati immagazzinati vengono processati da un data center, che crea dei modelli unici e costruisce delle previsioni. Queste previsioni, o predizioni, possono avere tantissime applicazioni diverse. Sfruttando l’intelligenza artificiale, grazie al nostro progetto è possibile controllate il flusso turistico, i parcheggi disponibili, l’illuminazione cittadina. Queste predizioni sono a disposizione del decisore pubblico, che può scegliere come usarle».
Che genere di predizioni sono le vostre?
«Diciamo che ci sono varie tipologie, si passa da quelle più verticali, come per esempio appunto l’illuminazione di una città, fino a cose più allargate e complesse. Più le informazioni sono integrate, naturalmente, più sono dettagliate. Abbiamo anche la possibilità di sfruttare i social network, con i messaggi di Twitter per esempio. In quel caso gli utenti sono come dei sensori, che generano campanelli d’allarme. Diciamo però che la possibilità di fare predizioni attente apre all’uso di Snap4City anche alle aziende private o a enti. In questo momento viene utilizzato anche dalla regione Toscana, ma anche dalla Commissione Europea, oltre a più di 40 città in tutto il mondo».
Qual è l’ultimo progetto seguito?
«Abbiamo realizzato insieme alla Protezione Civile un modello per la provincia di Firenze per la prevenzione delle frane. Il nostro modello ha una capacità di previsione molto più elevata delle soluzioni attuali, anche per questo stiamo provando a portarlo intanto in tutta la regione».
Firenze per lei è una città smart?
«Non sono io a dirlo, ma i riconoscimenti che la città ha ottenuto nel tempo. Sicuramente a livello di tecnologie è una delle città più avanzate d’Italia. Detto questo, però, la cosa più importante è non sedersi sugli allori, ma continuare a spingere e perseguire questo procedimento virtuoso, che non deve interrompersi. Nuove tecnologie arrivano ogni mese, se non ogni settimana, e non possiamo farci trovare impreparati, anche perché le altre città stanno provando a colmare il gap».