Perugia – La sostenibilità come pilastro dello sviluppo del futuro imminente dell’Umbria. È quello che è stato ribadito durante il Glocal Economic Day Esg89, durante il quale il presidente Giovanni Giorgetti ha messo insieme istituzioni, sindacati e imprenditori per fare il punto sugli obiettivi del territorio, alla luce delle importantissime scadenze in arrivo.
«Proprio la sostenibilità, infatti, sarà il volano per la maggiore attrattività della regione cuore verde d’Italia e le istituzioni dovranno facilitare il processo favorendo l’inserimento di giovani che conoscono le lingue e che sono in grado di coniugare tradizione e innovazione». Giorgetti ha anche ribadito l’importanza di mettere la sostenibilità al primo posto, sia essa digitale, ambientale o etica.
«Gli imprenditori del futuro sono quelli che guardano al benessere dei propri collaboratori. Oggi chi acquista un prodotto non vuole solo conoscere l’oggetto in sé, vuole conoscere il processo che ha portato alla realizzazione dello stesso». L’Umbria, in questo senso, potrebbe dunque diventare una regione guida. Questa almeno la visione progettuale d’insieme. Dall’appuntamento economico tuttavia è emerso anche altro.
Panel e dibattiti hanno evidenziato angolazioni diverse, un’Umbria in chiaroscuro. «Per ripartire servono una sanità all’altezza e protezioni sociali adeguate», ha detto ad esempio il segretario generale della Cgil dell’Umbria, Vincenzo Sgalla nel suo intervento. «Gli indicatori economici ci collocano con le regioni del sud e per rilanciarsi – è il punto di vista di Angelo Manzotti, segretario generale Cisl Umbria – dobbiamo lavorare in maniera sinergica su sostenibilità ambientale e sociale, come investire sulle filiere produttive che sono eccellenza».
Citati i progetti legati all’idrogeno o ai nanomateriali che sono allo studio per Terni o per l’area della ex Merloni. Su entrambi i progetti serve un’accelerazione. La sfida della globalizzazione è stata la parola d’ordine del confronto tra Federico Malizia (Ciam Spa e Confindustria Perugia) e Manuel Boccolini (Manini prefabbricati). Sotto osservazione l’attrattività dell’Umbria, «strettamente collegata alle infrastrutture e l’assenza dell’alta velocità è grave. È indispensabile il raddoppio della Orte Falconara e della Foligno–Terontola, per agganciarci all’alta velocità. Solo così sarà possibile attrarre manager» fa notare Boccolini.
«L’Umbria è una terra di grandissima potenzialità. Partiamo però da un pregresso di stipendi più bassi della media nazionale e di governance aziendale, dove le realtà fanno fatica ad andare oltre la seconda generazione», ha quindi sottolineato Malizia, ricordando anche l’importanza della sfida della digitalizzazione.
Della situazione del caro bollette ha parlato il direttore di Confindustria, Simone Cascioli: «La Germania ha investito molto più dell’Italia per aiutare le imprese, noi ce la faremo perché abbiamo tanti imprenditori che lavorano e trovano soluzioni». Nel corso del summit, interessante anche il confronto sulla formazione che ha visto dialogare Rolando Marini (Pro Rettore dell’Uiversità per Stranieri di Perugia), Giampaolo Malizia (Ntp Project), Nicola Modugno (Its Umbria) e Giorgio Mencaroni (Camera di Commercio).
«L’Umbria – ha detto il vicepresidente della Regione, Roberto Morroni – sta meglio di tre anni fa. Abbiamo cambiato il modello di sviluppo, prima basato sulle risorse pubbliche e la pubblica amministrazione. Noi abbiamo messo al centro le aziende, dopo anni di vischiosità nella produzione di Pil. E ora, anche grazie alla nostra campagna promozionale, sta puntando a diventare un territorio di qualità e di eccellenza. Siamo all’inizio di questo percorso ma vogliamo fare dell’Umbria il sinonimo della qualità. Crediamo nel futuro e nel balzo in avanti che dovrà fare il fattore umano».
Studi e report per l’analisi degli scenari strategici Relazioni per un valore sostenibile e inclusivo
Esg89 Group è una realtà che dal 1989 realizza analisi e report di natura economica, analizza gli scenari strategici e offre la propria esperienza per sostenere, nella corporate communication, le aziende, le associazioni e i gruppi di interesse. Si tratta di un punto di riferimento per diversi operatori economici per perseguire crescita, conoscenza del brand e creazione di valore sostenibile e inclusivo.
Sono proprio queste infatti le parole d’ordine per la vision del gruppo che si basa sul: generare relazioni, diffondere conoscenza e creare ‘valore sostenibile e inclusivo’. Obiettivi in linea con la contemporaneità del sentiment economico nazionale e internazionale. Giovanni Giorgetti, Ceo & Founder di ESG89 Group (nella foto) è diventato un riferimento nel mondo economico, puntando sulla forza della Corporate Communication: in quel complesso di attività attraverso cui un’azienda o un soggetto istituzionale comunicano la propria immagine, la propria storia, la propria value proposition: in breve la propria brand equity ai propri stakeholder.