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Il paradosso della Smart City: città più intelligente o più limitante? 

In bilico tra il miglioramento della qualità di vita e l’aumento del gap sociale 


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L’ acronimo SMART indica le caratteristiche di un obiettivo ben definito: Specific, ovvero un’area di miglioramento ben definita; Measurable, quantificabile o riferito ad un indice; Achievable, ovvero raggiungibile; Realistic, ovvero che può essere raggiunto con le risorse che si hanno a disposizione; Time-constrained, ovvero in un tempo circoscritto.

Una SMART CITY è un’area urbana in cui, grazie all’utilizzo delle tecnologie digitali e più in generale dell’innovazione tecnologica, è possibile ottimizzare e migliorare le infrastrutture e i servizi ai cittadini rendendoli più efficienti.

Non basta, però, il digitale per rendere una città intelligente, ma è necessaria la collaborazione tra amministrazione, privati e cittadini, perché fermarsi al concetto di città intelligente, intesa come città digitale, e isolando dal contesto l’elemento umano, vorrebbe dire commettere un grosso errore.

La Smart City, quindi, è una città che sa stare al passo con la rivoluzione digitale, ma non solo.

Secondo le statistiche di Eurostat, il 75% della popolazione europea vive attualmente nelle città. Un dato destinato a crescere anche a livello mondiale. Stando ai rapporti delle Nazioni Unite, entro il 2050 il 70% della popolazione globale vivrà in città. È fondamentale che i centri urbani siano in grado di svilupparsi al meglio per garantire una qualità di vita elevata e soddisfacente ottimizzando le proprie risorse.

Le SMART CITY, quindi, non sono solo città più tecnologiche, ma anche più sostenibili e capaci di una gestione efficiente delle risorse. Tuttavia, non portano solo aspetti positivi, ma emergono pareri sui fattori critici delle città del futuro. Molti esperti, tra i quali l’architetto olandese Rem Koolhaas, sostengono che le città smart rischiano di diventare “stupide” e che rischiano di esasperare il divario tra ricchi e poveri. Inoltre, profetizzano la creazione di “una casa di vetro connessa” in cui ogni momento e aspetto vengano gestiti e monitorati, rischiando di creare routine totalmente prevedibili e spegnere qualsiasi spinta creativa.

La sfida per le città italiane è, quindi, integrare le nuove infrastrutture, le tecnologie abilitanti come sensori e IoT con le strutture esistenti sul territorio, sfruttando l’interoperabilità tra sistemi, ma anche realizzare sfidanti sistemi di vita a misura d’uomo.

La governance della Smart City deve operare in modo coerente con questa impostazione. Il percorso verso la costruzione di una Smart City deve essere finalizzato a creare una singola infrastruttura di base e un’unica piattaforma di delivery dei servizi in grado di elaborare le informazioni trasmesse dai sensori per erogare servizi a valore aggiunto per i cittadini, contribuendo a migliorarne la qualità della vita.

INTRODUCE

Agnese Pini

Direttrice QN Quotidiano Nazionale, il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno

SALUTI ISTITUZIONALI

Matteo Lepore

Sindaco del Comune di Bologna

Giovanni Molari

Rettore Università di Bologna

Antonio Danieli

Vice Presidente e Direttore Generale Fondazione Golinelli

17.00 -TAVOLA ROTONDA

L’importanza dell’integrazione tra le nuove tecnologie e le strutture già disponibili

Claudia Carani

Innovation Manager AESS – Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile

Lorenzo Ferrante

Responsabile Progetti Smart City REKEEP

Enrico Giovannini

già Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile

Cristina Mezzanotte

Presidente Manageritalia Emilia Romagna

Lorenzo Principali

Direttore Area Digitale dell’Istituto per la Competitività I-Com

MODERA

Sandro Neri

Responsabile Redazione QN Economia Quotidiano Nazionale

18.00 -TAVOLA ROTONDA

La transizione digitale ed ecologica in Emilia Romagna

Massimo Bugani

Assessore all’Agenda Digitale del Comune di Bologna

Luca Dondi dall’Orologio

Amministratore Delegato Nomisma

Chiara Gibertoni

Direttrice Generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna, Policlinico S. Orsola-Malpighi

Pierluigi Stefanini

Presidente di ASviS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile

Irene Priolo

Vicepresidente e Assessore a Transizione Ecologica, Contrasto al Cambiamento Climatico, Ambiente, Difesa del Suolo e della Costa, Protezione Civile della Regione Emilia Romagna

MODERA

Valerio Baroncini

Vicedirettore il Resto del Carlino