Toscana

No impatto ambientale. Le cartiere in prima fila

Pescia (Pistoia) – Sempre più aziende intraprendono scelte produttive ed evolutive nel segno dello sviluppo sostenibile. Secondo l’Istat, come riportato in occasione del «Pianeta terra festival», sponsorizzato da Confindustria, quasi 16mila imprese dell’area Lucca-Pistoia- Prato, nel triennio 2016-2018, hanno intrapreso azioni per ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività.

Tra queste hanno fatto la propria parte nel segno dello sviluppo sostenibile anche le cartiere concentrate lungo il torrente Pescia e nel territorio a cavallo tra le province di Pistoia e Lucca, dove anche il paesaggio è fortemente connotato dalla presenza di numerosi opifici costruiti a partire dai primi decenni del Settecento.

Nell’industria italiana si stanno impegnando a ridurre il proprio impatto sull’ambiente (anche grazie alle normative in merito) in percentuali molto al di sopra la media nazionale (67%) alcuni dei settori diffusi nell’area Lucca- Pistoia-Prato, come il cartario e la meccanica per la carta, la chimica-farmaceutica, l’estrattivo, la filatura, la gomma- plastica, la metallurgia. In particolare le imprese si sono concentrate sulla gestione e trattamento dei rifiuti (35%) e delle acque (19%).

Nelle cartiere non è possibile calcolare con esattezza la quantità di acqua riciclata, trattata e risparmiata poiché l’acqua viene recuperata alla fine del ciclo produttivo e riutilizzata più e più volte dalla stessa azienda prima di essere scaricata e avviata in misura assai ridotta alla depurazione esterna. Questo ciclo virtuoso fa sì che nel distretto cartario a cavallo tra Pistoia e Lucca i consumi effettivi di acqua per unità di prodotto si attestino assai sotto la media nazionale, tanto che, rispetto agli anni Settanta, il consumo di acqua nell’industria cartaria è di un quarto.

Nel distretto cartario oltre a cellulosa proveniente da foreste certificate, usata nel settore tissue, si utilizza come materia prima, soprattutto nel packaging, carta da macero proveniente dalla raccolta differenziata. Tantissima la carta recuperata e riutilizzata dalle nostre cartiere. In Italia siamo passati da un uso di carta da macero di 5.060 milioni di tonnellate del 2019 a 5.454 nel 2020; nel 2021 sono stati superati per la prima volta i 6 milioni di tonnellate (+16%).

La carta recuperata rappresenta il 62% della fibra totale utilizzata dalle cartiere: in questo l’Italia è il secondo paese in Europa dopo la Germania e il primo per incremento percentuale. Il distretto Lucchese, con i suoi 244 stabilimenti e 7.575 addetti, genera 3,9 miliardi di fatturato annuo (1,12 miliardi di export) svolge un ruolo chiave anche in termini di economia circolare.

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