Cesena – Non è più il tempo dei film di fantascienza, ma di immersioni nella realtà: tutto – o quasi – quello che si trova in un appartamento di ultima generazione si può controllare restando seduti sul divano e scorrendo schermate sul telefono. La casa smart è una casa domotica, non più solo nell’ottica di strizzare l’occhio alle pagine delle riviste, ma soprattutto per assecondare le necessità di chi le abita. Sia per comodità, che per necessità.
E in una comunità solidale è imprescindibile partire dal secondo aspetto, come sta succedendo nell’Unione dei Comuni della Valle del Savio dove, grazie anche ai fondi del Pnrr, a Mercato Saraceno è recentemente stata inaugurata la prima casa domotica che per i prossimi otto anni ospiterà Yuri Prezzi, 28enne studente di ingegneria biomedica, che da Bologna si è trasferito in Romagna aggiudicandosi il bando che riguardava l’alloggio.
È una bella storia, che va di pari passo con la determinazione con la quale Yuri si è ripreso la vita dopo un’adolescenza difficile segnata dal bullismo e seguita poi dalla decisione di amputare un arto. Per lui evitare di spostarsi da un lato all’altro della stanza alla ricerca di un interruttore piuttosto che di una tapparella da abbassare, non è questione di non avere voglia di alzarsi, ma di ottimizzare i movimenti e con quelli la qualità della vita. In ogni momento della giornata.
Benvenuti nel mondo della tecnologia al servizio dell’uomo e delle sue esigenze più basilari, quelle che esulano dai film, ma che riempiono le storie vere. Ed è da qui che il territorio cesenate promette di continuare a muoversi, sul doppio fronte di rendere disponibili queste attrezzature a uno spettro sempre più ampio di persone, potenziando allo stesso tempo le innovazioni digitali da mettere a disposizione.
Yuri Prezzi abita in una palazzina tutta nuova, nella quale gli inquilini cominciano ad arrivare uno dopo l’altro: dalla finestra si vedono i monti e sotto l’asfalto ci sono garage concepiti per garantire i giusti spazi di manovra anche a chi di libertà di manovra ne ha meno di altri. Lui è stato il primo a varcare la soglia di una casa domotica; l’auspicio è che sia il primo di una lunga serie e che questo tipo di tecnologia non sia più classificata come lusso, ma normalità.
L’appartamento specifico è stato attrezzato dai servizi sociali dell’Unione dei Comuni Valle del Savio che, grazie a un finanziamento Pnrr di 715 mila euro, hanno trasformando un appartamento di edilizia residenziale sociale (Ers) a Mercato Saraceno in una casa domotica.
L’Unione lo scorso 31 marzo aveva presentato la domanda di ammissione al finanziamento per 2 progetti legati all’autonomia delle persone con disabilità e il 9 maggio ha ricevuto la conferma dell’ammissione al finanziamento dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (715 mila euro a progetto).
Entrambi gli interventi – dei quali beneficeranno 12 persone – hanno un focus specifico e vogliono allargare le progettualità per la ‘vita indipendente’ e per il ‘dopo di noi’, sia attraverso la funzionalità degli appartamenti sia attraverso l’autonomia raggiunta attraverso il lavoro.
Il percorso ha visto il coinvolgimento di 11 associazioni : Anffas, Acea, Associazione Adamantina, Cad, Cisa, Cils, Cvs, Enaip, Grd, Papa Giovanni XXIII e Techné.
Per il primo progetto sono stati candidati quattro alloggi Ers in Via Parini a Cesena: ciascuno di questi può ospitare fino a 23 persone. Per il secondo progetto, invece: un alloggio Ers, in via Luigi Einaudi a Mercato Saraceno, che può ospitare fino a 2 persone e un immobile (Ex Montecatini), in via Vigne, a Cesena che, come da indicazioni ministeriali, potrà ospitare fino a 6 persone.