San Miniato (Pisa) – «Fare smart city» significa dunque cogliere e mettere a sistema le opportunità offerte da una precisa congiunzione storica. Il primo tassello sono le infrastrutture wired. Senza di quello si fa pochino. Specie in un centro storico minore, arroccato su colli, fatto di palazzi quattrocenteschi, e con una spiccata vocazione al turismo? Cosa ha fatto e cosa farà San Miniato, tutta avvolta intorno alla Rocca di Federico II che ricorda un medioevo grandioso e sanguigno? I parcheggi sono l’elemento strategico, non solo per il numero di stalli – pur sempre insufficiente – ma anche per la loro fruizione. Il primo passo è stato fatto con i parcometri.
Si tratta di apparecchiature di ultima generazione, con tecnologia Iot (Internet of Things), dotate di alimentazione autonoma grazie ad un pannello solare – spiega il sindaco Simone Giglioli – dove è possibile effettuare il pagamento con le monete oppure con le carte bancarie. La novità più importante è l’introduzione di Easypark, una App per favorire il pagamento dematerializzato, con la quale gli utenti possono avere il pieno controllo della sessione di sosta, pagando per l’effettivo tempo di utilizzo del parcheggio».
Il passo successivo è un’ idea progetto. E riguarda la grande area di sosta a servizio del centro storico, il parcheggio della Valle del Cencione, servito da un impianto di risalita con ascensori che portano i turisti direttamente in corso Garibaldi. «L’idea è quella di dotare tutti gli stalli di sensori – sottolinea l’assessore ai lavori pubblici Marzia Fattori -. Questo consentirà di istallare una pannellistica non solo all’ingresso del parcheggio, ma anche all’inizio delle via di accesso, all’uscite dalla Fi-Pi-Li che conducono al centro storico dove avvisare in tempo reale gli automobilisti della disponibilità di sosta».
Un parcheggio, dunque, interconnesso «contattabile», magari, anche tramite apposita App sullo smartphone per controllare a distanza permanenza e pagamento. Un centro storico con caratteristiche da smart city, dunque, tutte orientate a migliorare ed incentivare la vocazione al turismo. E così un altro progetto riguarda il sistema museale diffuso.
«Pensiamo – conclude il sindaco Giglioli – ad un Qr code da mettere sui monumenti sulle nostre piazze, sui palazzi e sulle opere esposte nei poli museali della città, per rendere immediatamente fruibili del informazioni storiche. Ma non solo, con un’adeguata tecnologia, si potrebbe anche geolocalizzare in maniera approfondita e puntuale anche la collocazione dei nostri tesori dentro la città. Questo sarà un passaggio importante per valorizzare il nostro centro storico e le tante cose, davvero importanti, che contiene e che già, da tempo, sono una forte attrattiva turistica».
Rocca Federiciana, Palazzo Comunale, Area Archeologica di San Genesio, Museo didattico sulla Civiltà della Scrittura, Museo della Memoria, Museo Diocesano d’Arte Sacra e Via Angelica, con le cappelle di Sant’Urbano e di San Pietro, collezione della Misericordia, Museo di Santa Chiara e dell’Accademia degli Euteleti (sede e collezioni), non solo collegati dalla rete. Ma anche interconnessi. Come si addice ad una città storica pienamente lanciata in un futuro che è già adesso.
