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Home > Umbria > Chi sono i “nomadi digitali“ che amano l’Umbria

Chi sono i “nomadi digitali“ che amano l’Umbria

Arrivano da ogni parte del mondo, amano la natura e la vita slow dei borghi

D. Mil.
15 Aprile 2022

Si fa presto a dire “Smart cities“. Per entrare infatti nell’ottica e negli obiettivi di questo modello di crescita sostenibile delle città, bisogna procedere per gradi, ma in fretta. Il primo step è rappresentato dalle infrastrutture di base (le reti di telecomunicazioni, dei trasporti, dell’energia, il territorio e l’ambiente, eccetera), che sono indiscutibilmente l’asset abilitante della Smart City e dei “borghi digitali“ di cui l’Umbria è piena e che rappresentano una grande risorsa in tal senso. Sono proprio questi luoghi infatti, immersi nella bellezza e nella storia con un’alta qualità della vita per paesaggi, ambiente, ad essere sempre più meta preferita dei cosiddetti “Nomadi digitali“.

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Chi e quanti sono nel mondo? Quantificare con esattezza il loro numero non è possibile. Intanto perché questo neologismo non descrive in realtà una specifica categoria professionale, un target ben definito di persone e nemmeno un loro preciso modus operandi. La definizione tradizionale di ‘nomade digitale’ lo vuole come una persona indipendente da una posizione geografica specifica, che utilizza le tecnologie digitali per svolgere il proprio lavoro ovunque si trovi.

Un dato è certo si tratta di persone che amano i borghi italiani, e anche in Umbria ci sono già diversi esempi di “nomadi digitali“ australiani, giapponesi, americani, brasiliani che hanno scelto di trasferirsi nei luoghi più remoti e autentici del nostro territorio. Quelli dove si fa ancora il pane “in casa“, o si coltivano gli orti e si vive a diretto contatto con la natura.

Grazie proprio alle possibilità offerte dalla connessione digitale che consente loro di svolgere le proprie attività in modalità smart working, da “remoto“ arrivano in Umbria. Il livello di digitalizzazione del territorio è dunque fondamentale, anche ovviamente per le comunità locali. Il livello di “smartness“ delle città intelligenti e dei “borghi digitali“ insomma è una grande opportunità. Il futuro prossimo, insomma, è già qui. L’obiettivo è estenderlo prima possibile a tutto il territorio.

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