Bologna fa un passo avanti verso la svolta green. Cinque giorni fa è stato firmato il protocollo d’intesa tra Enrico Giovannini, ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, e i sindaci e gli assessori delle nove città italiane – fra cui Bologna – selezionate lo scorso aprile dalla Commissione europea tra le 100 città dell’Ue che partecipano alla Cities Mission delle città intelligenti e a impatto climatico zero entro il 2030.
Attualmente le aree urbane, globalmente, consumano oltre il 65% delle risorse energetiche mondiali, producendo oltre il 70% di emissioni di Co2. La neutralità carbonica è un obiettivo che l’Unione si è fissata di raggiungere entro il 2050. Le cento città selezionate fungeranno quindi da apripista cercando di raggiungerlo in anticipo e aiutando tutte le altre.
Le città italiane che, con Bologna, hanno firmato il Protocollo sono: Bergamo, Firenze, Milano, Padova, Parma, Prato, Roma e Torino.
Il primo atto seguito alla firma è stata la nomina, per il primo anno, del Mission manager a capo della segreteria del Tavolo tecnico. Una figura che rappresenterà le nove città italiane e avrà funzioni di tipo propositivo, coordinamento e implementazione delle proposte.
La scelta è caduta su Anna Lisa Boni, assessora della giunta Lepore con con delega a fondi europei, cabina di regia Pnrr, coordinamento transizione ecologica, patto per il clima, candidatura ‘Città carbon neutral’ e relazioni internazionali.
La Boni parteciperà anche alle riunioni del Comitato di coordinamento – composto dai nove sindaci e dal ministro – che avrà il compito di definire gli obiettivi e le forme della collaborazione sulla base delle proposte del tavolo tecnico.
Il Protocollo tra le nove città e il governo, si legge in una nota del Comune, “è soprattutto finalizzato a identificare e promuovere soluzioni, normative e operative volte a superare le criticità progettuali e attuative che oggi ostacolano il perseguimento della Missione delle Città, come per esempio la diffusione di impianti di rinnovabili”.
Un ostacolo, in questo senso, è l’eccesso di burocrazia che i cittadini si trovano ad affrontare, per esempio per installare un impianto fotovoltaico sul tetto della propria abitazione. “Servono regole più semplici e veloci”, commenta la Boni. Che annuncia la revisione, entro l’anno, sia del Piano urbanistico generale sia del Regolamento edilizio”.
L’obiettivo è snellire un iter amministrativo “troppo complesso e lungo”. Per ottenere il via libera per il fotovoltaico servono troppo tempo e troppe carte. Così si finisce per scoraggiare e disincentivare i cittadini”.
Alla base del Protocollo c’è anche l’idea di sviluppare progetti specifici in materia di decarbonizzazione dell’edilizia e dei trasporti, del risparmio energetico, dell’economia circolare, della forestazione urbana. Si punta ad attrarre fondi privati e pubblici per la realizzazione dei piani di investimento che ciascuna delle nove città dovrà elaborare. L’intesa raggiunta sarà anche un veicolo per sviluppare e mettere a sistema sperimentazioni in questi campi che possano essere adottate anche da altre città.