Arezzo – Il Polo tecnologico di San Zeno, uno tra i più moderni impianti presenti in Italia, è esempio virtuoso di moderno sistema di trattamento rifiuti volto all’incremento dell’economia circolare.
«L’Impianto di San Zeno non è più luogo dove smaltire rifiuti ma un Polo tecnologico all’avanguardia in cui recuperare rifiuti per produrre principalmente materia e, secondariamente, energia sotto forma di elettricità e calore – spiega il direttore di Aisa Impianti – L’inceneritore non esiste più dal 2017, anno nel quale è stato trasformato in una linea di recupero energetico ad alta efficienza. Da allora, scopo principale di Aisa è quello di dare autosufficienza nel recupero di tutti i tipi di raccolta differenziata a circa 350.000 abitanti, cioè a tutto il territorio della Provincia. Per questo motivo Aisa ha presentato alla Regione il Progetto di riposizionamento dell’Impianto, che è stato autorizzato ad agosto 2022».
L’Azienda si è attivata per realizzare il primo progetto: Verde70, la nuova linea di compostaggio da 70.000 t/anno, che consentirà a tutti i Comuni della Provincia di porter fare la raccolta differenziata dell’umido senza un incremento dei costi di trattamento. Tale impianto è stato attivato a fine 2021.
«Tra gli altri progetti il Digestore anaerobico, già in costruzione – prosegue il direttore di Aisa – l’efficientamento della linea di recupero energetico, per poter trattare tutti gli scarti delle raccolte differenziate che altrimenti andrebbero in discarica e La Fabbrica di materia. Per quanto rigurada il digestore, in questo nuova sezione dell’Impianto di San Zeno, che attualmente è in fase di realizzazione, avrà luogo la digestione anaerobica delle matrici organiche. Prima della fase di compostaggio, la frazione organica da raccolta differenziata subirà il trattamento anaerobico, in questo modo si produrrà biogas composto per circa il 55% da metano e circa il 45% da anidride carbonica.
L’anidride carbonica verrà portata ad un grado di purezza tale da poter essere utilizzata per scopi tecnici. Il metano, invece, verrà immesso in forma gassosa nella rete di distribuzione locale o in forma liquida per poi essere utilizzato come combustibile nell’autotrazione pesante. La linea di digestione da cui si otterrà, rispettivamente, biometano da immettere nella rete (si potrebbe garantire il pieno a circa 100.000 autovetture a metano) ed anidride carbonica da vendere come gas tecnico, entrerà in funzione tra gennaio ed aprile 2023».
In programma anche l’efficientamento della linea di recupero energetico, che avverrà tra fine 2023 ed inizio 2024, permetterà la produzione di energia elettrica per il fabbisogno di circa 70.000 utenti. Poi la Fabbrica di Materia. «In questo nuovo reparto, la cui realizzazione è prevista tra il 2024 e il 2025 – spiega Aisa – si recupererà la materia dalle frazioni secche dei rifiuti urbani (carta e cartone, varie tipologie di plastica, alluminio, vetro, etc.). All’interno della Fabbrica di materia, le plastiche saranno suddivise destinate a nuovi poli produttivi. Alla fine del riposizionamento dell’Impianto di San Zeno, Aisa sarà in grado di produrre energia elettrica, metano, anidride carbonica per usi tecnici, calore per teleriscaldamento, cippato per la vendita e ammendante per l’agricoltura biologica nel medesimo Polo e ciò rappresenterà un unicum in Italia».