Mille telecamere, trecento circuiti di binario, diciannove stazioni e zero conducenti. La M5, inaugurata il 10 febbraio 2013, è la metropolitana più «smart» del capoluogo lombardo: è la prima e al momento l’unica linea di Atm in funzione sotto la Madonnina ad essere completamente automatizzata e driverless (senza conducente ndr). In testa ai treni che collegano Bignami allo stadio San Siro non c’è la classica cabina con il macchinista a bordo ma un vetro panoramico: il funzionamento della «Lilla» – come viene chiamata per il colore che la contraddistingue – è automatico, attraverso il sistema Uto (Unattended Train Operation) che permette il controllo sicuro di tutti gli elementi del sistema come scambi, segnalamento e distribuzione elettrica.
«La marcia dei treni, la gestione della sicurezza, la distanza fra un treno e l’altro sono completamente automatizzati attraverso l’ausilio di un’avanzata tecnologia. Sei processori lungo la linea che controllano circa trecento circuiti di binario assicurano che il percorso rispetti tutte le condizioni di sicurezza. Solo in questo caso i treni ricevono degli impulsi per l’ok alla marcia» spiega Alessandro Calegari, responsabile linea M5.
Il treno, con una capacità massima di 536 persone, si muove lungo il percorso di quasi 13 chilometri a una velocità media di 29 chilometri orari. Impossibile è che i convogli possano mettersi a correre all’impazzata: «Tutto l’itinerario è sorvegliato e se viene meno anche una sola delle condizioni di sicurezza il treno si blocca» commenta l’ingegner Calegari. La M5 si fregia anche di essere la linea underground più «leggera »: le banchine sono lunghe circa 50 metri, meno dei 110 metri delle altre tre linee esistenti (M1, M2 e M3), e sono separate dai binari da porte di sicurezza che si aprono esclusivamente quando i vagoni sono fermi in stazione.
«Nonostante l’alto livello di automazione il fattore umano è determinante per l’esercizio della linea Lilla» sottolinea il manager di Atm. Sottoterra, nei pressi del deposito dei treni a Bignami, si trova la sala operativa che, attraverso una squadra di 22 operatori, supervisiona ogni aspetto della M5: dalla corsa dei treni alle porte di banchina agli impianti di stazione e ancora ascensori, scale mobili, cancelli, serrande, ventilatori, display, luci, citofoni e telecamere (sono oltre mille gli occhi elettronici sulla linea). Il centro di controllo è attivo 365 giorni all’anno e 24 ore su 24, non solo durante il servizio commerciale – dalle 5.40 a mezzanotte circa – ma anche di notte, quando, a treni fermi, si svolgono le attività essenziali di manutenzione. L’assenza di presidi fissi nelle stazioni centralizza ulteriormente il lavoro della «control room», costantemente in contatto con il personale itinerante, 72 agenti che su turnazione si muovono tra le stazioni e i treni, in collegamento via radio e con specifica attrezzatura per intervenire in tempo reale e garantire la continuità del servizio.