Folignano (Ascoli Piceno) – Anche un piccolo comune può diventare una smart city? Ne abbiamo parlato con Matteo Terrani, sindaco di Folignano, comune di circa 9mila abitanti in provincia di Ascoli.
Sindaco, si parla molto di smart cities, ma quanto effettivamente sono realizzabili? Soprattutto in un piccolo comune come il suo?
“Per comuni di dimensioni come il nostro ragionare in questa ottica è possibile ma in maniera diversa rispetto alle grandi città, partendo dalle proprie peculiarità e da quella che è la nostra vocazione, per Folignano residenziale e quindi ci basiamo sui servizi di prossimità, ci differenziamo da chi ha grosse aree industriali, noi siamo una piccola zona artigianale. Partendo dalla nostra dimensione, quindi, possiamo ragionare in maniera intelligente, senza tante pretese”.
Quindi, da dove cominciare?
“Abbiamo iniziato dall’ambiente, tutti i comuni dovrebbero portare avanti politiche ambientali. Noi abbiamo cominciato questo percorso già da diversi anni e continuiamo e continueremo su questa linea. Abbiamo cominciato dall’illuminazione pubblica anni fa ed oggi già totalmente a led”.
E visti i tempi che corrono con la nazione e l’intera Europa alle prese con la crisi energetica è già un notevole passo in avanti…
“Quello che stiamo vivendo in questo momento ci spinge a fare sempre meglio, dell’aumento dei prezzi ne risentiamo anche noi, il costo della pubblica illuminazione è schizzato alle stelle ma se non fossimo passati al led sarebbe stato ancora più alto”.
Al led avete applicato anche le nuove tecnologie?
“Unendo le nuove tecnologie e i servizi di prossimità ci aiuta a ridurre le distanze fra la pubblica amministrazione e cittadino che oggi possono segnalare guasti in tempo reale così che possiamo intervenire prima possibile. Ad esempio è attivo un numero verde per la pubblica illuminazione in caso di guasto. La ditta incaricata interviene al momento. Da qualche tempo sul nuovo sito del comune e sull’App del Comune, oltre a visionare informazioni su bandi e notizie si possono effettuare segnalazioni al comune e agli uffici, anche solo se si trattasse di una panchina rotta o una buca in strada”.
Diceva che avevate iniziato dall’ambiente nell’attivazione delle politiche smart. Cos’altro avete fatto?
“Abbiamo lavorato sulla riduzione dei rifiuti prodotti e al tempo stesso sulla differenziata mettendo in atto diverse azioni, da quelle più simboliche come l’istallazione delle casette dell’acqua, ne abbiamo cinque che non solo producono acqua filtrata ma ci permettono di ridurre i quantitativi di plastica, da quella dei pannoloni riutilizzabili per i bambini, la distribuzione di kit l’abbiamo introdotta anni fa, ci consente di risparmiare sulla produzione dei pannoloni, alla misura più importante che è quella del compostaggio domestico realizzato in collaborazione con uffici e volontari che ha portato il 25% delle famiglie, un folignanese su quattro non conferisce umido nell’apposito cassonetto ma ha una compostiera e quindi quel rifiuto trasformato in compost non viene ritirato dalla Picenambiente, così riduciamo la produzione dei rifiuti. Poi abbiamo le casette delle api all’interno dei parchi, un’iniziativa di qualche mese fa portata avanti con la Coop, altra con casette per i pipistrelli, tutte misure che possono apparire superflue e invece hanno forte impatto sull’ecosostenibilità del nostro territorio e si inseriscono all’interno delle tematiche green su cui vogliamo caratterizzarci”.
Ha accennato alla App del Comune, quindi i servizi al cittadino sono già tutti digitali?
“Sì, abbiamo messo a disposizione gli strumenti, ma ora ne va incentivato l’utilizzo. Un Comune piccolo ha esigenze diverse rispetto a quelle di una città, il rapporto tra cittadino e sindaco è stretto, spesso un cittadino chiama direttamente il sindaco piuttosto che rivolgersi al comune, bisogna educare il cittadino a questi nuovi servizi”.
Tra le dimensioni tracciate dall’UE c’è quella di smart living, ossia servizi su salute, sicurezza, educazione e cultura. Quanto è già stato fatto e quanto c’è ancora da fare?
“Sull’educazione abbiamo preso il treno della ricostruzione, realizzato strutture nuove a bassissimo consumo energetico, nuove scuole a Folignano capoluogo, altre stanno per essere ultimate a villa Pigna e a Piane di Morro. Quanto alla sicurezza, nel 2021 abbiamo iniziato l’installazione degli impianti di videosorveglianza e nel 2022 ne abbiamo messi di nuovi. Arriviamo a coprire tutte le frazioni, per lo meno i luoghi principali della comunità, ogni anno investiamo risorse per implementare questo servizio pur avendo un indice di invulnerabilità invidiabile, il tasso di reati è bassissimo, lo dicono i dati, ma investire sulla sicurezza ci consente anche di aumentare la percezione di positività del territorio e quindi aumentarne la vivibilità. Sulla cultura, è prematuro sbilanciarsi ma abbiamo presentato un progetto di ristrutturazione dell’ex municipio per intercettare i fondi del Pnrr così da restituire alla comunità un edificio culturale, e con una partnership pubblico-privato realizzare anche posti di lavoro”.
Folignano non è una città turistica, quindi non avrete un App per i visitatori.
“E’ così anche se lavoriamo con ‘Terre di confine’ per la riscoperta dei vecchi sentieri, tracciati e riscoprirli, abbiamo partecipato a bandi per ottenere finanziamenti per riaprirli tutti, poi con il Cotuge abbiamo stanziato risorse per mappare i sentieri e apporre i cartelli per renderli riconoscibili”.
Grazie al Pnrr e all’Ue oggi ci sono più possibilità di ragionare in ottica smart cities? Avete presentato dei progetti per intercettare questi fondi?
“Abbiamo partecipato al bando per la strategia Cloud e stiamo partecipando per la formazione di una comunità energetica per abbattere i consumi e puntare sull’autoproduzione”.
Si parla anche di smart economy, cosa può fare il comune per implementare la crescita economica?
“Puntare sulla snellimento delle pratiche e puntare sul digitale, creare una rete di servizi, creare servizi di prossimità, andare incontro alle esigenze delle imprese presenti che sono soprattutto legate al commercio. Ad esempio le nostre attività produttive guardano al commerciale, i negozi soffrono molto la vicinanza dei centri commerciali, i nostri negozi fanno fatica, la soluzione può essere la formazione di un centro commerciale naturale con servizi connessi, questa può essere l’unica risposta a una situazione spinosa da tempo per Folignano, dove bisognerà partorire un’idea innovativa forte. Pensate che questi centri commerciali sono più vicini a noi che ad alcuni quartieri di Ascoli”.
Alla luce di tutto questo quale sarà la Folignano del futuro?
“Sarà una Folignano con nuove costruzioni a emissioni zero, con un fabbisogno energetico soddisfatto e sarà una Folignano che punta alla mobilità sostenibile anche attraverso le postazioni di ricariche elettriche per auto e bici elettriche per sport. A breve termine punteremo sul compostaggio di comunità, per passare dal compostaggio domestico a quello di comunità, realizzando il servizio nei quartieri. Sarà una Folignano che punta sempre più all’economia circolare e sempre più al green”.