Bologna – Prenotazioni visite, cambio del medico, iscrizioni, richieste, scambio di documenti e certificati, accesso al fascicolo sanitario elettronico. Sono tanti i servizi della pubblica amministrazione a cui possiamo – o in alcuni casi dobbiamo – accedere utilizzando i nostri smartphone, tablet e computer.
L’uso delle tecnologie digitali è, per tanti, una grande comodità. Ma per altri – e per mille ragioni: tecnologiche, educativo-didattiche ed economiche – può rappresentare uno scoglio all’apparenza insuperabile.
Come orientarsi nella selva di servizi online, fra richieste di password, username, pin e accesso tramite SPID (il sistema di identità digitale)? Per superare il digital divide, il divario digitale, “e mettere tutti nelle condizioni di avere accesso a questi nuovi strumenti di informazione, comunicazione e cittadinanza attiva – spiega Massimo Bugani, assessore all’agenda digitale del Comune – abbiamo elaborato la prima mappa del supporto digitale a Bologna”.
“In città – spiega Sara Branchini, del centro Antartide, che ha curato la mappa – sono presenti alcuni punti di riferimento dove trovare supporto per imparare a utilizzare i servizi digitali della pubblica amministrazione. Ma anche per prendere confidenza con il proprio smartphone, superare piccoli intoppi e impratichirsi sempre di più con il digitale: sportelli per necessità specifiche, corsi più generali, gruppi di pratica”.
La mappa – promossa dal Centro Antartide e dal Servizio sanitario regionale, in collaborazione con Comune, Regione e Lepida – comprende per ora una quarantina di luoghi dove è possibile rivolgersi in caso di difficoltà con la tecnologia.
È disponibile online e, in formato cartaceo, negli Urp comunali, nelle biblioteche e nelle sedi di Quartiere. È frutto del tavolo permanente sul digital divide, aperto dal Comune a inizio mandato, a cui partecipano tutti gli enti e le associazioni del territorio: dal terzo settore all’università, ai sindacati. “È un segnale con cui diciamo ai cittadini in difficoltà con le tecnologie, per i quali l’approccio con il digitale è un ostacolo troppo alto, che non sono abbandonati”, commenta Bugani.
L’azione del Comune vuole impedire che la velocità di diffusione delle tecnologie digitali – e la loro continua evoluzione – ampli il solco fra chi le utilizza e chi ne rimane tagliato fuori. Creando un gap che porta a nuove diseguaglianze sociali.
Per questo prosegue l’impegno dell’amministrazione a fornire a tutti gli strumenti e soluzioni per superare il divario digitale “e garantire la piena cittadinanza digitale, fattore abilitante di democrazia e inclusione sociale da cui non possono essere lasciate fuori le fasce deboli , come la popolazione anziana fragile e più in generale chi ha difficoltà di approccio”.
Continueranno, intanto, anche con il nuovo governo i contatti “per arrivare alla Delega digitale temporanea”, afferma Bugani. È lo strumento tramite cui gli utenti impossibilitati a utilizzare in autonomia i servizi online del Comune possono delegare a farlo – in via temporanea – una persona di fiducia.