Forlì – Il ‘mattone’ è visto come sinonimo di stabilità. Che, a sua volta, non significa però immobilismo. Soprattutto perché in città – e non solo – sono moltissime le novità in divenire. La prima e più importante è Casa Universaal (con due ‘a’): si tratta di 53 appartamenti realizzati in via Maceri nella sede che fu dell’Universal – azienda con annesso hotel – poi sede della circoscrizione del centro storico e di altre realtà associative. Siamo nel cuore della città e gli affittuari saranno 53 famiglie a canoni agevolati: non saranno case popolari ma – questo il termine ricorrente – ‘social housing’, ovvero edilizia a prezzi convenzionati. L’intervento di recupero è già finito, a breve gli ingressi. “Replicare altrove l’esperimento? Ci abbiamo pensato, vedremo”, ha risposto il sindaco di Forlì Gian Luca Zattini.
Il quale si è espresso pubblicamente a favore di un altro progetto: quello dell’area tra via Bertini e via Balzella, ormai nota come ‘ex Esselunga’ perché è quella su cui puntava il colosso della grande distribuzione per il suo sbarco in Romagna.
Non se n’è fatto nulla e la nuova proprietà dell’area (Sviluppo Immobiliare Nord Est, una società con sede a Pesaro partecipata da un fondo legato a una banca inglese) ha presentato un progetto diverso, senza grandi insediamenti commerciali: 26 ville e 40 villette a schiera, quattro residence ‘verdi’ nello stile del cosiddetto ‘bosco verticale’ di Milano, un parco, tanti alberi, perfino un asilo, una piscina (da valutare se coperta o agibile solo d’estate), cavi dell’alta tensione interrati.
Seguendo l’idea lanciata dall’archistar Stefano Boeri perfino i palazzi, dunque, sarebbero green, fin dal loro aspetto esteriore caratterizzato dalla massiccia presenza di piante sui balconi. Il via libera, nonostante la volontà politica esplicitata dalla giunta, è complesso per ragioni di tempi e iter burocratico. Ma, appunto, il sindaco si è detto favorevole.
Del resto la stessa pandemia ha innescato un trend in grado di modificare quelle che potrebbero essere le case di domani: meglio indipendenti, vicino al verde, possibilmente col giardino, addirittura con grandi terrazzi abitabili ed è apprezzata la presenza di una camera in più come jolly, facilmente adattabile da palestra a studio e così via. Magari con un tocco di domotica, ovvero la possibilità di controllare illuminazione, tv, radio, perfino le tapparelle con un comando da remoto o la voce: lo confermano i dati di vendita, anche locali, della principale tecnologia sul mercato: Alexa.
Va di moda, insomma, tutto ciò che è stato prezioso durante il lockdown come valvola di sfogo. Non tanto perché si tema una recrudescenza del Covid-19, ma perché l’influenza di quell’esperienza collettiva ha segnato le coscienze di tanti. Così come ha dato impulso al trend della montagna: non solo come meta turistica ma come luogo in cui vivere lontano dal caos. O da quello che abbiamo imparato a definire “assembramento”.
Già si registrano interessanti vicende individuali. Come le giovani coppie che hanno deciso di vivere al mulino di Castel dell’Alpe, a Premilcuore, oppure a Pian delle Tavole, sul monte Gemelli vicino a San Benedetto in Alpe, dove è nato il primo bambino dopo oltre un secolo. Ma non sarebbe sufficiente: per questo sono nati diversi progetti per riportare residenti e contrastare lo spopolamento. Il più noto è ‘Cambia vita’, lanciato nel 2019 a Rocca San Casciano: il Comune offre gratis una casa per una settimana per sperimentare il paese.
Può essere semplicemente una vacanza low cost ma è anche il migliore spot possibile, con vari immobili disponibili da acquistare o affittare. Il progetto ha già portato qualcuno a vivere nella valle del Montone. Altri hanno scelto Tredozio e precisamente un piccolo agglomerato di case rurali chiamato ‘I Monti’: alcuni creativi, per esempio informatici, trascorreranno alcuni periodi di lavoro immersi nella natura dell’Appennino. Il progetto si chiama Habitat e viene presentato alle fiere internazionali di Milano e Amsterdam: l’obiettivo è coniugare l’innovazione e lo stile di vita rurale. E se fosse questo il futuro?