Cesena – Tra i tanti servizi disponibili online nel portale del Comune di Cesena c’è anche quello relativo ai permessi per l’accesso e la sosta nelle aree a traffico limitato del centro storico, ormai collaudato appuntamento annuale per i cittadini che abitano tra le mura malatestiane – ma anche nelle aree ad esse limitrofe – e che non possiedono un garage. Per tanti utenti il periodo delle file agli sportelli con libretto di circolazione alla mano è ormai un lontano ricordo, ma questo non significa che le procedure siano poi così migliorate.
Questo specifico servizio in effetti ha subìto e continua a subire frequenti modifiche nella sua offerta, che spesso si ripercuotono sull’utente, alle prese con modalità nuove e farraginose richieste che dovrebbero essere considerate assodate dopo le prime certificazioni e che invece vengono reiterate anno dopo anno.
E’ quello che sta accadendo in questi mesi, da quando cioè è stato modificato il portale nel quale è necessario inserire i propri documenti e che evidentemente non è stato ‘messo in comunicazione’ con l’archivio già presente nei server di palazzo Albornoz. Dunque serve muoversi per step, il primo dei quali riguarda la conferma della propria identità.
Dopo aver fornito le credenziali Spid, serve allegare le scannerizzazioni della patente di guida, del libretto di circolazione del veicolo e la dichiarazione integrativa alla richiesta, nella quale si conferma di non disporre di garage, con in più la non troppo immediata fornitura dei dati catastali dell’immobile all’interno del quale si risiede, che chi è previdente magari conserva a portata di mano, ma che una buona parte degli utenti deve ingegnarsi per recuperare in mezzo a documenti assortiti conservati dentro a chissà quale armadietto. Compilato e inviato il tutto, non resta che aspettare. Aspettare l’autorizzazione a procedere al pagamento, che generalmente viene rilasciata entro 24 – 48 ore dalla presentazione della domanda.
Una volta verificata la correttezza delle informazioni dunque dagli uffici comunali arriva il nulla osta che comporta la necessità di un nuovo collegamento al servizio, con relativa identificazione e ulteriore percorso a colpi di mouse tra una pagina e l’altra, fino alla fatidica richiesta di inserimento dei dati della carta di credito. Dopo di che compare la conferma del ’Pagamento andato a buon fine’ e arrivederci e grazie.
Eppure fino a poco tempo fa contestualmente veniva inviato il tagliando da esporre sul veicolo che testimoniava la regolarità dei pagamenti. Ora non più. Perché? Perché il servizio è ‘dematerializzato’, un po’ come succede con le assicurazioni auto, i cui riferimenti non devono più essere esposti sul cruscotto. Buon servizio a favore della privacy dell’automobilista, senza dubbio, ma che avrebbe potuto essere chiarito durante la procedura.
Tanto che diversi utenti, a scanso di equivoci e per non incorrere in spiacevolissime sorprese nel prossimo futuro, si sono preoccupati di contattare la polizia locale o, più spesso, gli stessi uffici comunali per chiedere chiarimenti, ricevendo sempre le dovute rassicurazioni: il personale addetto ai controlli ora verifica controllando il numero di targa.
Tutto risolto, dunque. Non proprio in un attimo, però. Perché evidentemente certi ingranaggi nella semplificazione digitale devono essere oliati meglio.