Forlì – Matematica, italiano, scienze, storia, geografia… Sono le materie che i nostri ragazzi ritrovano sui banchi a partire da domani. Ma davvero il mondo dell’istruzione è immutabile? Niente affatto: reagisce ai numerosi mutamenti sociali, economici e del mercato del lavoro. Tant’è vero che già oggi troviamo un’offerta scolastica molto cambiata rispetto a qualche anno fa. Da qui, si parte per un viaggio verso un futuro che oggi possiamo solo immaginare.
Cominciamo dai piccolissimi. La Regione Emilia-Romagna spinge per portare la lingua inglese, naturalmente proposta come gioco, fino alla scuola dell’infanzia. Un’idea che potrebbe formare adulti più portati all’uso delle lingue straniere e a confrontarsi con offerte di lavoro dall’estero, oppure più semplicemente più aperti verso altre culture.
L’altro trend degli ultimi anni è l’outdoor education: ovvero le attività scolastiche svolte all’aperto, non solo in questo ultimo scampolo d’estate ma anche quando le temperature cominceranno a calare. Chi ha sposato davvero questa proposta è il Comune di Bertinoro, che – dopo una specifica formazione per gli insegnanti – la applica al nido, alla scuola dell’infanzia e anche alle elementari di Fratta e Santa Maria Nuova. Avremo così adulti più attenti alla natura?
Forse non è un caso. Uno spirito ‘green’ potrebbe aver segnato due delle principali novità nel panorama didattico locale. A decenni di distanza dalla chiusura della scuola agraria di Villafranca, è stato riaperto un corso di studi dedicato alla disciplina dei campi: lo organizza l’istituto professionale ‘Ruffilli’ e si trova a Roncadello, nella sede di via del Canale (era la vecchia scuola elementare del paese). E da quest’anno parte anche la serra didattica. Il liceo scientifico, invece, ha lanciato la sperimentazione ‘Ted’, sigla che indica la transizione ecologica e digitale: ce ne sono 4 in tutta la regione, 27 in Italia. Un percorso che toccherà intelligenza artificiale, robotica, cambiamenti climatici, energie rinnovabili. E non è finita qui: durerà quattro anni (non i canonici cinque) e prevederà una materia insegnata in inglese.
I corsi quadriennali sono un’altra grande novità, che porterà sempre più ragazzi a entrare con un anno d’anticipo all’università o al lavoro. Allo Scientifico, si può frequentare in questo modo l’indirizzo tradizionale o il ‘Ted’. Non solo: domani inizia quello a indirizzo turistico all’istituto tecnico commerciale ‘Matteucci’, con l’obiettivo di formare gli imprenditori del settore del domani.
Caratteristica comune a tutti i ‘quadriennali’ è l’uso dell’inglese in classe per una materia extra. Un’apertura verso l’estero che viene spinta con forza anche dall’aeronautico ‘Francesco Baracca’: si può studiare (in inglese) la storia degli Usa e il diploma è equiparato a quello di una high school americana. Opportunità irripetibile, per un aspirante pilota, per frequentare poi l’università nella patria della Nasa e di Cape Canaveral. Così come al Classico c’è l’Esabac, il corso che assegna, oltre al diploma, il baccalaureato francese.
Sì, sono sempre di più i contenuti innovativi. Per esempio, la nuova scuola media Maroncelli – quella attuale è da demolire, la nuova sarà pronta entro il 2026 – dovrebbe avere una vocazione musicale, mentre lo Scientifico ha un indirizzo sportivo. Non solo: ci si proietta verso professioni per le quali finora non esisteva una preparazione in età adolescenziale: l’Artusi ha dedicato una sezione alla panificazione.
Lo stesso Aeronautico lancia il corso per hostess. E sono al femminile anche i primi corsi per future parrucchiere ed estetiste al Cnos-Fap, la scuola dei Salesiani allo storico oratorio San Luigi. La quale intende lanciare anche una grande scuola di falegnameria. Mentre si moltiplicano i tentativi di migliorare la formazione anche in età più avanzata: dalla scuola edile di Forlimpopoli al progetto di Cna per un super corso dedicato alla nautica. A costruire il futuro, insomma, si può imparare. A scuola.