Lucca – Si può da una brillante carriera di musicista arrivare a inventare una cabina per aerosol terapia? Si può. E forse, proprio perché la vocazione artistica, spesso, non si limita a un solo ambito. È successo al noto musicista lucchese Stefano Picchi. Il quale, impegnato nel 2014 in un concerto a Pechino, una volta atterrato si accorse che la città era letteralmente avvolta da una spessa coltre di nebbia.
Il lampo di genio fu, per Picchi, quello di pensare che sarebbe stato bello trasformare quella nuvola nociva in qualcosa, invece, di buono: magari in un aerosol benefico. Stefano Picchi, con un genio sin da bambino nel fai-da-te e la passione per smontare ogni oggetto e ricostruirlo, ha subito pensato a dare gambe all’idea: costruire un dispositivo per aerosolterapia a temperatura ambiente.
Che cosa è scattato?
«I cantanti sanno quanto è importante umidificare la gola, le corde vocali; ma i rimedi, fino a oggi, sono ancora primordiali: si usano garze umidificate, prima dei concerti, ma l’effetto svanisce poco dopo e non si può certo, durante un’esibizione, mostrarsi al pubblico con una garza. Allora ho iniziato a pensare a qualcosa che potesse atomizzare una stanza, ma non esisteva niente di questo in commercio».
Ha avuto subito l’intuito?
«Devo ringraziare mio nonno che mi regalò, da bambino, un garage pieno di attrezzi: mi sono detto, il dispositivo che ho in mente lo costruisco da solo. Ci sono voluti due anni, faticosi, alla fine, però, ce l’ho fatta e il progetto è andato in porto. Poi, naturalmente, l’ho brevettato e oggi rappresenta l’unico al Mondo».
Così si è arrivati al suo impiego in campo medico.
«Esatto. Alla dottoressa Alessia Bertocchini, fondatrice del poliambulatorio pediatrico Baby Doctor, ho illustrato il progetto e lei ha avuto l’intuito per i suoi piccoli pazienti dove l’aerosol classico, spesso, non viene accettato positivamente. Lei, poi, ha trovato le dosi dei prodotti da utilizzare, e oggi abbiamo la cabina dell’aria “Aerosauna”, una fusione tra aerosolterapia e sauna. È una sauna a temperatura ambiente, a pressione negativa e atomizzata. Lei utilizza soluzione isotonica, acido ialuronico ed Ectoina».
È stato difficile e costoso arrivare a questa nuova e interessante invenzione?
«Laborioso perché ho fatto tutto da solo, quindi ho dovuto spesso rivedere certe scelte come la modifica di alcune schede elettroniche che poi ho abbandonato per riconvertire tutto ad un concetto solo elettrico; il costo è stato sostenibile, anche perché, appunto, ho fatto tutto da solo, ma la cosa interessante sta nel fatto che oggi siamo di fronte a un prodotto facilmente smontabile, sanificabile al 100%, aspetto direi fondamentale, suggerito subito dalla dottoressa Bertocchini per evitare infezioni, fra tutte, la legionella. Il prodotto è sicuro e in grado di risolvere problemi ai bambini ed è utilizzato all’interno della Scuola H-Demia per soddisfare l’esigenza dei cantanti».
Proposta collaborazione da aziende del settore
L’idea di Stefano Picchi riguardante il brevetto per aerosol terapia a temperatura ambiente, ha conquistato la fondatrice del poliambulatorio pediatrico Baby Doctor di Lucca, diretto dalla dottoressa Alessia Bertocchini. In questa struttura è nata così l’Aerosauna. Qui, la dottoressa ha studiato una soluzione erogabile per agire sulle infezioni delle vie respiratorie, un composto di soluzione fisiologica con aggiunta di acido ialuronico ad alto peso molecolare, quali ectoina e xilitolo. Aziende del settore hanno proposto una collaborazione alla start up Aerosauna.