Robecco sul Naviglio – Donare nuova vita ai grassi prodotti dalle mense milanesi, trasformandoli in biogas ed energia elettrica. È quanto accade nel depuratore di Robecco sul Naviglio, che in poco più di un anno (il progetto è partito a marzo 2021) è stato capace di trasformare oltre 120 tonnellate di grasso in 2.150 kg di biogas e 9.700 kWh di energia.
È solo un primo bilancio dell’attività dell’impianto in provincia di Milano, dove è stato avviato un importante progetto di economia circolare. Quello che oggi è un sistema ormai ben rodato, però, si è realizzato solo grazie alla collaborazione tra Milano Ristorazione, società partecipata del Comune di Milano che dal 2001 fornisce i pasti a scuole e strutture a servizio degli anziani del capoluogo, e Gruppo CAP, gestore del servizio idrico integrato dei Comuni della Città Metropolitana di Milano.
Il procedimento, in sé, è abbastanza semplice: dal centro produzione pasti di Milano un camion trasporta i grassi di scarto fino a Robecco sul Naviglio. Una volta arrivato nel depuratore, quello che comunemente sarebbe un rifiuto da smaltire viene quindi convertito, grazie all’impiego dei biodigestori anaerobici, in energia elettrica e termica, utile per alimentare i processi e le attività dell’impianto.
L’innovazione introdotta a Robecco rientra in quello che alcuni mesi fa Cap Holding aveva definito come il proprio «Green New Deal», parole di Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato di Gruppo CAP. Infatti, nell’ottica dell’azienda, che gestisce decine di depuratori nell’hinterland, si tratta di un progetto pilota. Non a caso le aziende si sono date due anni – di cui uno è già trascorso – per valutare i benefici e le reali potenzialità del depuratore robecchese.
Dopo la fase di sperimentazione l’idea per il futuro è quella di incrementare le quantità, o ancora di integrare ulteriori tipologie di rifiuti provenienti dai diversi centri produzione pasti di Milano Ristorazione. Secondo uno studio di Kyoto Club, infatti, utilizzando i biodigestori anaerobici già presenti nei depuratori, si potrebbe convertire in energia pulita 107 tonnellate di scarti organici, arrivando ad alimentare fino a 39.000 tra veicoli, mezzi aziendali e trasporti pubblici: due volte e mezzo il numero di auto a metano della Città Metropolitana.
Essiccare fanghi da depurazione
Nel depuratore di Robecco sul Naviglio il biodigestore per i grassi della ristorazione non è stato l’unico progetto innovativo. Qui, infatti, è stato inaugurato nel 2020 il primo sistema in Europa per essiccare i fanghi da depurazione, rendendoli più leggeri e meno ingombranti. Il macchinario, nato dall’idea di un team di ingegneri italiani, può ridurre anche del 70% il volume del residuo della depurazione, rendendone molto più semplice e sostenibile lo smaltimento.