Macerata – Dalla scuola per la ricostruzione alla riconversione delle ex Casermette, dove sorgerà uno dei cinque poli e depositi temporanei d’Italia per la protezione dei beni culturali mobili in caso di calamità naturali. L’Università di Camerino guarda al futuro e il rettore, Claudio Pettinari, illustra i principali progetti legati al Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza).
Unicam è infatti l’ente capofila di un progetto (in via di definizione) che coinvolge tutto il cratere sismico e ha un valore di 18,3 milioni di euro. L’Università di Camerino si occuperà di tecnologie e materiali innovativi per la ricostruzione, di aspetti architettonici, di design e giuridici, mettendo insieme le aree di studio dell’ateneo (biologia e farmacia incluse).
“E soprattutto punteremo alla creazione di centri storici che abbiano proprio le caratteristiche delle smart city – spiega il rettore Pettinari –, ovvero in grado di accogliere le nuove generazioni, che fanno uso di tecnologie digitali. La sede di questa scuola di ricostruzione sarà a Camerino; il progetto è stato presentato e approvato. Ora è in fase di definizione e a breve potrà partire. È stato finanziato con i fondi del Pnrr sisma per tramite della struttura commissariale. Attraverso il fondo coesione, invece, svilupperemo delle attività di ricerca e formazione per dare vita a figure nuove, attive nei principali processi di ricostruzione, legati non soltanto ai rischi del sisma, ma anche alle alluvioni e alla pandemia. Insomma, Camerino su questo fronte diventerà il punto di riferimento per l’Italia centrale”.
Non solo. Unicam fa parte anche di un grande progetto da 10 milioni di euro con l’Università dell’Aquila, che coinvolge tre regioni e una decina di atenei (tra questi, i quattro marchigiani): Unicam sarà lo spoke, ovvero il soggetto attuatore, del cosiddetto “Ecosistema per l’innovazione”, per formare figure che guardino alla crescita sociale, al digitale, al benessere e alla sostenibilità. Anche questo progetto è stato finanziato e l’Università ha presentato al ministero, il 20 maggio, il piano delle spese.
Inoltre, Unicam ha partecipato al bando, mettendo a disposizione le proprie competenze, dei partenariati estesi su tecnologie quantistiche e rischi, sempre col fine di una società “smart”, nell’ottica della prevenzione e della sicurezza. Ma l’Università di Camerino è anche sinonimo di valorizzazione dei beni culturali. “I nostri docenti stanno lavorando alla progettazione per il recupero dell’area delle ex Casermette, per l’uso del deposito, che ospiterà dei laboratori – spiega ancora il rettore Pettinari –. Per ora si tratta di un progetto di massima. Stessa cosa per la chiesa di San Francesco e le ex carceri”.
A febbraio, il ministro per i beni culturali e il turismo, Dario Franceschini, ha presentato alla commissione cultura della Camera i progetti compresi nel Pnrr. Il Recovery Art prevede infatti la creazione di depositi per ospitare le opere d’arte, dove saranno protette e restaurate (se necessario). Alla base c’è un protocollo d’intesa, con impegni reciproci, che risale al 2018, tra demanio, soprintendenza, Regione, Comune e Unicam.
Le ex Casermette sono abbandonate da anni. Costruite prima del secondo conflitto mondiale, erano state pensate come campo di detenzione per i prigionieri di guerra. Arrivata la pace, divennero un deposito militare; poi, alla fine degli anni Ottanta, l’esercito decise di smobilitare da Camerino.
“Abbiamo presentato – aggiunge il rettore Pettinari –, per dottorati nazionali o in consorzio, delle azioni collegate al Pnrr che riguardano Blockchain (servizi finanziari di criptovaluta), neuroscienze, rischio sismico e malaria. A queste azioni possiamo aggiungere quelle con i Comuni del territorio, come ad esempio Camerino e Ascoli, sempre per lo sviluppo economico, sociale e digitale inerenti anche la telemedicina e la cybersecurity”.
Qual è il segreto dell’innovazione? “In questi anni – dichiara Pettinari –, piuttosto che piangere su quello che era stato, abbiamo colto l’insegnamento per capire come lasciare un territorio migliore ai nostri figli. Docenti e ricercatori, anche dopo l’assunzione, continuano a formarsi di continuo in una formazione flessibile, agile, di qualità e intelligente. Non segue le mode, ma è a lungo termine. Unicam è attenta alle problematiche, alle persone. Il nostro sguardo, rivolto al futuro, ha l’obiettivo di cercare di immaginare, quindi prevedere, i bisogni della società”.